Camera Usa: sì ad azione legale contro Obama
 











La Camera dei rappresentanti del Congresso americano ha approvato la risoluzione presentata dai repubblicani che autorizza l’avvio di un’azione legale contro il presidente Barack Obama, accusato di eccessivo ricorso ai suoi poteri esecutivi.
L’azione era stata annunciata nei giorni scorsi dallo speaker John Boehner.
 La risoluzione - che non riguarda l’ipotesi di impeachment - è passata con 225 voti favorevoli contro 201 voti contrari ed è destinata ad alzare enormemente il livello di scontro tra repubblicani e democratici in Congresso. E questo a pochi mesi dalle elezioni di metà mandato, con le quali a novembre verranno rinnovati la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato.
"La mia iniziativa è volta a proteggere i diritti e le prerogative del Congresso sulla base di quanto stabilisce la Costituzione", aveva spiegato Boehner, sottolineando come "la Costituzione sia ben chiara su un punto: il compito del presidente deve esserequello di eseguire fedelmente le leggi. E io penso che il presidente non l’abbia fatto". Anzi - incalzò il suo portavoce - Obama "ha ignorato e continua a ignorare i rappresentanti del popolo americano".
Il 2014 è stato caratterizzato da un attivismo senza precedenti del presidente Obama sul fronte del ricorso a decreti esecutivi. Una sfida esplicitamente lanciata al Congresso che il presidente Usa accusa di bloccare tutte le principali riforme: da quella dell’immigrazione a quella sul controllo delle armi da fuoco alle misure per sostenere l’economia, l’occupazione, le famiglie, i diritti civili.
Di recente Obama ha usato il suo potere esecutivo, solo per fare alcuni esempi, per innalzare il salario minimo in ambito federale, estendere alle coppie gay alcuni benefici del matrimonio, bloccare la deportazione dei bambini che vivono illegalmente negli Usa.









   
 



 
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