Un tessitore silenzioso e determinato. E’ così che viene descritto il ruolo che Gaetano Miccichè (nella foto), responsabile della divisione corporate di Intesa Sanpaolo, sta svolgendo nella partita Alitalia. Il dossier, soprattutto da quando è stato formalizzato l’incarico di advisor alla banca di Ca de’ Sass, è stato affidato alle sue cure dall’ad Corrado Passera. Un incarico difficile, per le condizioni della compagnia e per il contesto in cui si sta tentando l’operazione di salvataggio, che il manager ha assunto con la stessa caparbia dedizione che ne ha contraddistinto una carriera spesa tutta fra banca e grande impresa. Proprio la sua esperienza, soprattutto quella accumulata sul terreno accidentato dei salvataggi aziendali, si sta rivelando uno dei punti di forza del team che sta guidando verso il traguardo ambizioso di una soluzione sostenibile, sul piano finanziario e su quello industriale, del rebus Alitalia. Gaetano Miccichè, fratellodel loquace Gianfranco, politico navigato e attuale sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, non ama i riflettori. Spesso schivo con la stampa, ha raccolto la sfida proposta da Passera traducendola in un piano duro, sia sul piano occupazionale che operativo, ma finalizzato all’unico obiettivo imprescindibile: il ritorno alla redditività di una compagnia da anni sull’orlo del fallimento. Questo, in un contesto che continua a deteriorarsi. Con i suoi tecnici, il manager ha dovuto fare i conti con un ulteriore peggioramento dei conti, dovuto al rincaro del prezzo del carburante, ma anche a una costante emorragia di clienti. Se la competenza tecnica si è dimostrata indispensabile per districarsi nella ragnatela di debiti accumulati e costi insostenibili, un’altra dote che tutti riconoscono al manager, la capacità di mediare e persuadere i propri interlocutori, sta giocando un ruolo chiave nella messa a punto del pool di investitori che sosterrà l’operazione. Le stesse dotiserviranno ora a Miccichè, insieme a Passera, per aggiungere l’ultimo, e decisivo, tassello che manca: un’alleanza internazionale. Il vertice di Intesa sta giocando tutte le carte a disposizione ma la rosa dei candidati è ristretta, Lufthansa o Air France, e i margini negoziali diventano sempre più esigui.26 ago. Adnkronos
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