L’Autorità per l’energia ha inflitto multe per un totale di 129.144,20 euro a cinque società di distribuzione di gas (Argos Energia, Bergamo Energia, Edison Energia, Italcogim Energie, Ress) perché, con misurazioni scorrette, facevano pagare in bolletta ai loro piccoli clienti più gas di quando effettivamente consumato. Lo annuncia l’Authority, aggiungendo che sono state avviate quattro nuove istruttorie nei confronti di altrettante società di vendita per la scorretta misurazione del gas consumato dai clienti di maggiori dimensioni. Le sanzioni sono l’esito di 15 istruttorie formali per verificare la corretta applicazione del cosiddetto coefficiente "M", che vale ai piccoli consumatori e serve a tarare i consumi tenendo conto dei volumi, della pressione e della temperatura. Il coefficiente "M" va indicato nella bolletta, insieme ai metri cubi di gas misurati dal contatore. Le cinque società multate hanno applicato al loro clienti un coefficiente "M" con valorisuperiori a quelli fissati dall’Autorità e quindi con costi, per i clienti finali, maggiori di quelli dovuti. L’Autorità ha anche avviato quattro istruttorie formali nei confronti di altrettante imprese di vendita (Dalmine Energie, Eni, Metamer, Toscana Energia Clienti), che potrebbero concludersi con sanzioni oppure con l’ordine di cessazione della condotta lesiva degli utenti. L’intervento è motivato dalla non corretta applicazione del coefficiente "K", che serve per determinare l’energia effettivamente consumata ed effettuare una corretta misurazione ai clienti di maggiori dimensioni. Altre dieci società (Acel Service, Agesp Energia, ASM Reti, Egea Commerciale, Enercom, Gas Sales, Melegnano Energia Ambiente, Smedigas, Tidonenergie, Unogas Energia) hanno invece dimostrato la propria estraneità ai fatti contestati. «L’avvio delle istruttorie - riferisce l’Autorità - ha comunque indotto le società per le quali è stata accertata la violazione ad attivarsi, nel corso delprocedimento, per rimuovere le cause e le conseguenze della violazione commessa». Le società infatti hanno provveduto ad applicare i valori corretti e hanno rimborsato ai clienti le somme indebitamente pagate. Per questo l’Autorità ha deciso di applicare la sanzione minima prevista dalla legge, 25.822,84 euro. de Adnkronos
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