Referendum Scozia, vince il no: il Regno resta unito
 











La Scozia ha detto No. L’ha urlato forte, andando a votare in massa. L’affluenza è stato un record assoluto, nei seggi si è recato oltre l’85 per cento degli scozzesi, si erano iscritti alle liste in 4,2 milioni. Il 55 per cento di loro ha messo la croce sul No. Il Regno resta unito.
Il premier David Cameron ha parlato brevemente, salutando il risultato: "Era un passo di democrazia che andava fatto. Uniti siamo migliori", ha detto da Downing Street. E ha promesso che entro gennaio sarà approvato il pacchetto di leggi per la devoluzione della Scozia promesso prima del referendum. Ma non solo: più autonomia sarà garantita anche alle altre regioni del Regno: Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles.
I No sono stati 2.001.926 contro 1.617.989 di Sì, su un totale di 4.283.392 elettori. La contea in cui i No hanno ottenuto più consensi è stata quella delle Orcadi con 67,20%, mentre quella più indipendentista è stata quella di Dundee City con il57,35%. Importanti vittorie per il campo indipendentista si sono registrate soprattutto a Glasgow, la città più grande del Paese.
’La Gran Bretagna respira’, titolano i siti del Regno. Il primo ministro scozzese Alex Salmond ha riconosciuto la sconfitta: "La Scozia ha deciso a maggioranza di non diventare per il momento un paese indipendente. Accetto il verdetto del popolo". Ma un lato positivo c’è, rileva Salmond, è stato lanciato "un messaggio forte" a Londra. I leader dei tre principali partiti britannici, colpiti dalla forza della campagna per l’indipendenza nelle ultime settimane infatti hanno offerto agli scozzesi maggiore autonomia se fossero rimasti nel Regno Unito. "La Scozia si aspetta che queste promesse vengano onorate in tempi rapidi", ha detto Salmond.
"Abbiamo visto paura e preoccupazione, abbiamo visto che dal governo britannico nessuno si sarebbe aspettato quello è successo, sono stati mossi da quello che vedevano. Oggi non dobbiamo guardare a quello che nonabbiamo, ma dobbiamo andare avanti come una sola nazione". Il leader dello Scottish National Party ha aggiunto che il popolo della Scozia "non si è lasciato spaventare" dall’establishment, andando a votare in massa.
Soddisfatto anche il vice primo ministro Nick Clegg: "Il rifiuto degli scozzesi è il segnale per una riforma costituzionale più ampia per la Gran Bretagna. Sono felice che il popolo scozzese abbia preso questa decisione epocale per salvaguardare la nostra famiglia di nazioni, è un voto importante per le generazioni future" ha detto Clegg in un comunicato.

 









   
 



 
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