In Calabria notti di suoni e ricordi
 







Rosario Ruggiero




Realtà musicale interessante quanto ai più sconosciuta quella di Verbicaro, paese cosentino nel Parco nazionale del Pollino, a quattrocentoventotto metri sul livello del mare, dall’esiguo numero di  poco oltre tremila abitanti. Un corso internazionale di perfezionamento per cantanti lirici regolarmente coronato dall’offerta al paese ad al territorio circostante di intere opere liriche e concerti di brani operistici, raduni ed esibizioni bandistiche, concerti cameristici, serate di musica popolare tradizionale e di musica leggera, una vera festa dell’ascolto condensata nel breve arco di poche settimane estive, epifania dei più vari aspetti dell’arte di combinare i suoni, dalla ricerca raffinatamente estetica alla divulgazione in piazza, dalla musica come condivisione di momenti di svago e spensieratezza alle espressioni creative ed esecutive meno accademiche ma certo non per questo meno appassionate. Una celebrazione della musa Euterpe di grandevarietà. E tra gli eventi più simpatici, “Vecchi ricordi e moda”, dal 1992 al 2000 con ricorrenza annuale, dal 2000 ad oggi biennale.
Nata, e curata in collaborazione con l’associazione musicale locale “Orgia delle note”, dalla fantasia, l’energia e la sensibilità di Vincenzo Errico (restauratore di opere d’arte con opportuna formazione scolastica compiuta anche a Firenze, presso l’Opificio delle Pietre Dure, e lavori svolti per la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria), l’iniziativa recupera, in poche serate, su un palcoscenico in piazza, un’attenzione musicale amatoriale di Verbicaro di qualche anno fa, confrontandola piacevolmente con le nuove analoghe espressioni del territorio, in un gradito momento di confronto, condivisione e forse anche sottile nostalgia, elegantemente ornata da sfilate di abiti di alta moda di stilisti e negozi locali.
Come ci ha raccontato infatti proprio Errico, negli anni Sessanta e Settanta del secoloscorso, Verbicaro non fu immune dal dilagare di complessi musicali che avveniva nella nostra penisola, anche e soprattutto in virtù dei giovani emigranti che, trasferitisi un po’ dovunque per l’Italia, di ritorno al paese natio nei periodi di vacanza portavano le istanze, le voci e le tendenze generali. Nacquero così i primi complessi musicali locali, “I vandali”,  “I figli del sole”, “Gli amici del verde”, “Stones boys” ed altri, che fino a metà degli anni Ottanta imperversarono nelle serate organizzate in piazza, nei locali pubblici, in occasione di feste di matrimonio e quanto più. Quindi il silenzio; ma nelle orecchie, mai nel cuore. Per questo, sul finire del secolo scorso l’idea della manifestazione ed il ritorno di quelle sonorità.
Musicisti oramai attempati, ma entusiasmo intatto, sul palcoscenico come tra il pubblico, in più l’esibizione di tanti giovani gruppi epigoni.
Nessuna particolare difficoltà organizzativa, quindi, grazie anche ai mezzi tecnici messigratuitamente a disposizione dal Comune, per questa originale iniziativa, tutta frutto di volontariato,  che raccoglie abbondantemente pubblico anche dai paesi limitrofi, se non la ponderosa gestione dell’enorme richiesta di partecipazione. Circa duecento, infatti, tra artisti ed indossatori, le persone che in soli due giorni si sono succedute quest’anno sul palcoscenico.
E così, grazie alla potenza della musica, ogni due anni, nelle calde serate estive del paese di Verbicaro, si compie una gradita e profonda esperienza, civile ed umana, di massima importanza. Tanto importante quanto importante è per la nostra piena coscienza di noi stessi rivedere, e rivivere, quel che eravamo. Tanto importante, quanto importante è per i nostri figli venirne a conoscenza.









   
 



 
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