Antimafia, da giovedì gli stati generali. Don Ciotti: "Organizzazioni criminali avanzano"
 











don Luigi Ciotti

il momento di fermarsi a riflettere. Molti parlano di antimafia, ma questa non è una carta d’identità, dovrebbe essere una scelta di responsabilità. Sono in tanti ad aver scelto una legalità malleabile" riflette il presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Dal 23 al 26 ottobre a Roma ci sarà Contromafie, la terza edizione degli stati generali dell’antimafia. "Non sarà una passerella", precisa don Ciotti, ma quattro giorni di confronto tra le realtà, italiane e europee, impegnate contro le diverse forme di criminalità organizzata. Oltre 3000 partecipanti, centinaia di associazioni, sei aree tematiche, 30 gruppi di lavoro con il contributo di più di 200 relatori tra educatori, operatori sociali, magistrati, docenti universitari, forze di polizia, imprenditori e sindacalisti.
Sono passati cinque anni dall’ultima edizione e tante cose sono cambiate: "Le mafie sono tornate forti  -  spiega don Ciotti  -  e a dirlo non sono tantole minacce dei boss, quanto la loro diffusione, la loro presenza. Presenza materiale, che incide nei processi economici e politici. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo le organizzazioni criminali hanno tanto denaro e lo investono, lo riciclano". E crescono da sud a nord, in maniera trasversale: "In tutt’Italia non si percepisce la gravità del fenomeno, non ci si può fermare. Non possiamo permettercelo. Le cose che abbiamo fatto sono state importanti, ma non bastano" ragiona il presidente di Libera.
Si parte il 23 ottobre con GiovaniContromafie, al Centro Sportivo Valentina Venanzi, nel quartiere Corviale, dove sarà allestito un campus che ospiterà 300 giovani. L’apertura dei lavori, invece, sarà venerdì all’Auditorium della Conciliazione con un intervento di Roberto Saviano e la relazione introduttiva di Luigi Ciotti. Alla fine sarà elaborato il "Manifesto degli Stati generali dell’antimafia".
Tanti i rappresentanti delle istituzioni che parteciperanno aContromafie: da Laura Boldrini a Stefania Giannini, da Pietro Grasso a Andrea Orlando. E proprio alla politica che don Ciotti lancia una sfida. "Non riusciamo ad avere una legge completa sulla corruzione, aspettiamo il ritorno del falso in bilancio. Ci sono troppi compromessi al ribasso, come quello sulla legge anti riciclaggio. Ci viene detto ogni giorno che con la crisi non ci sono soldi e si spende meno per la sicurezza di chi contrasta la mafia. Non si investe sul welfare: lotta alla criminalità organizzata vuol dire soprattutto scuola e casa. Guardiamoci attorno, c’è un mondo di giovani che non studia e non lavoro. La politica può fare molto di più della magistratura".
Contemporaneamente ai lavori, ci saranno in giro per Roma spettacoli teatrali,  proiezioni di documentari, film, inchieste televisive. "Non possiamo più fare finta di niente. Dobbiamo riflettere e rilanciare" è l’invito di don Ciotti.Giorgio Ruta,repubblica










   
 



 
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