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Opera Roma conferma i 182 licenziamenti di coro e orchestra
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Si fa ancora più duro il confronto tra l’Opera di Roma e i sindacati. Un artista del coro e delegato Rsa (Rappresentanza sindacale aziendale) Cgil, Pasquale Faillaci, è stato licenziato in tronco con l’accusa di aver ’timbrato’ a Caracalla la scorsa estate al posto della moglie. "Falso, è una ritorsione per le interviste contro la pessima gestione del Teatro", risponde lui, difeso da diversi esponenti sindacali. Il caso esplode nel giorno in cui il direttore del personale dell’Opera va alla seconda riunione con la controparte al posto del sovrintendente Carlo Fuortes e conferma il licenziamento dei 182 membri di orchestra e coro da gennaio. E dopo qualche ora si è svolta la ’prima’ del Rigoletto si è svolta al ’Costanzi’. L’incontro previsto dalla procedura di licenziamento dura poco, mentre davanti al Teatro una trentina di lavoratori dell’Opera manifestano a sostegno dei delegati, alcuni in maglietta bianca con nota musicale nera. Il capo delpersonale Stefano Bottari comunica che l’azienda tiene ferma la decisione del Cda della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma del 2 ottobre scorso e va via. I sindacati, sette sigle che la settimana scorsa unanimi avevano chiesto la rinuncia ai licenziamenti e alla ’esternalizzazione’ di orchestra e coro, restano a discutere tra loro. Con toni accesi, secondo alcune fonti. Cisl, Uil e Libersind sarebbero state disponibili a trattare su taglio dei costi e produttività anche senza ritiro dei licenziamenti. Cgil, Fials e gli altri autonomi invece no. Le stesse divisioni che mesi fa portarono le prime a firmare il piano Fuortes e votare sì al referendum, mentre le altre sigle erano contro. Alla fine esce un documento unitario in cui i sindacati "rigettano i licenziamenti e le esternalizzazioni" e chiedono di tornare alla legge Bray del 2013 per il risanamento delle Fondazioni liriche. "L’aumento della produttività è sempre stato da noi perseguito", affermano. Prossimo incontro conl’azienda venerdì, domani invece nuova riunione del Cda dell’Opera. Ma intanto esplode il caso Faillaci. Secondo la dirigenza, il sindacalista licenziato "timbrava il cartellino al posto della moglie, truffava il Teatro". Moglie che è sorella dell’ex sovrintendente Catello De Martino. Faillaci, artista del coro, avrebbe fatto figurare presente la consorte a uno spettacolo a Caracalla durante la stagione estiva. Tra i motivi del licenziamento dell’artista, 57 anni, ci sarebbe anche un’intervista lesiva dell’Opera. "E’ una montatura fatta ad arte con testimonianze probabilmente di fantasia che smonteremo - risponde Faillaci - Una ritorsione per la mia attività sindacale. La timbratura non doveva esserci perché mia moglie non era stata convocata. La tirano in ballo per mettere in cattiva luce la passata gestione. Lei lavorava all’Opera dieci anni prima dell’arrivo del fratello e io ci lavoro da 26 anni e da 20 faccio il sindacalista". La Cgil impugnerà il licenziamento.-ansa-
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