Sanatoria ’Case popolari’ e la procura indaga sulla legittimità
 











Poche parole ma chiare: "Questa non è una sanatoria. I direttori generali delle Arca dovranno concedere il via libera soltanto nei casi previsti dalla norma che in Puglia sono pochissimi. Chi non ha diritto deve rimanere fuori. Senza sconti". L’assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, interviene sulla questione case popolari dopo la denuncia di ieri di Re-pubblica. La legge regionale dell’aprile di quest’anno, poi modificata nei giorni scorsi, aveva dato di fatto un lasciapassare agli occupanti abusivi delle case: chi infatti dimostra di essere in una casa popolare, anche illegittimamente, da almeno tre anni (basta a corredo anche soltanto una dichiarazione di un vicino di casa) e di avere i requisiti per ottenere una casa popolare, diventa legittimo occupante di quella abitazione. Risultato: a Bari in un’indagine di mafia non sono riusciti a buttare fuori una quindicina di occupanti abusivi per via della nuova legge.
Ma qui vienefuori il problema, "perché è chiaro - dice oggi la Barbanente - che tutto quello che è stato fatto dovrà essere rivisto e controllato per bene. Ho parlato con il direttore generale dell’Arca di Bari, Sabino Lupelli, che mi ha detto che effettivamente lui qualche sanatoria l’ha concessa. Ma mi ha assicurato che ha rispettato i limiti della legge. Compreso uno, fondamentale. La casa occupata deve essere una di quelle non assegnata. Voglio dire: se qualcuno ha occupato abusivamente una casa che spetta a un’altrapersona, nonpuòsanare un bel niente. Non si può aver sottratto l’alloggio a chi ne ha bisogno ".
Per evitare che invece questo accada, la prossima settimana l’assessore ha chiesto ai direttori dell’Arca di analizzare gli elenchi con circa un migliaio di richieste di sanatoria per valutare caso per caso ed "essere inflessibili. Quell’emendamento, presentato dal consiglio, era pensato per velocizzare i tempi in casi di comuni inadempienti. Ma non può essere certo un lascia passareper i furbi o peggio ancora per chi esercita violenza o minaccia". Soltanto a Bari sono arrivate una trentina di sanatorie e aspettano di essere evase circa 300 richieste. Il caso del San Paolo oggetto dell’indagine dei carabinieri probabilmente verrà rivisto per vedere se realmente, come hanno attestato i vigili urbani, la sanatoria è arrivata. Oppure se è stata semplicemente presentata la domanda. Se così fosse non esiste alcun titolo e quelle case dovranno essere sgomberate. "La situazione è delicatissima - spiega la Barbanente - Noi abbiamo chiesto ai Comuni di effettuare le nuove assegnazioni in contemporanea con le cessioni di chi non ne ha più titolo. Gli immobili non possono rimanere vuoti nemmeno per un’ora perché altrimenti vengono immediatamente occupati ". "A Bari - spiega l’assessore all’Edilizia pubblica e residenziale, Vincenzo Brandi - abbiamo introdotto il principio della contemporaneità: il momento della consegna delle chiavi avviene insieme con quella della nuovaimmissione. Altrimenti è la fine".
"La situazione pugliese - spiega però l’assessore - è difficile ma molto diversa rispetto alle altre regioni. Gli immobili vuoti e non assegnati sono praticamente zero. Soltanto lo Iacp di Lecce ne ha 150 da recuperare, merito anche dei tanti edifici mantenuti in questi anni. Oggi il patrimonio delle Arca in Puglia è di 50mila alloggi, 25mila dei quali a Bari e in provincia. Quindi 150 alloggi vuoti è praticamente nulla. Solo a Milano invece pare che ci siano 2.500 proprietà dell’Aler, 2mila del Comune sfitti su un patrimonio di 60mila alloggi circa di Aler provincia Milano. I numeri contano e rivelano le diverse capacità di gestione degli enti".
Il sostituto procuratore barese Baldo Pisani ha chiesto ai carabinieri di acquisire la legge regionale che ha permesso di sanare le occupazioni di case popolari. La decisione dopo le polemiche sul provvedimento scaturite dopo le inchieste di Repubblica.
Il Pm, sulla base di un’informativa dellapolizia municipale in seguito alla legge regionale di maggio, aveva chiesto l’archiviazione per alcune famiglie che avevano occupato abusivamente case popolari nel quartiere San Paolo. La legge era però inefficace, come ha spiegato l’assessore regionale Angela Barbanente, e quindi non poteva essere applicata. Non a caso nei giorni scorsi è stato variato un emendamento.
Sulla base della nuova legge le posizioni degli occupanti possono essere sanate se esistono una serie di circostanze: non devono esserci legittimi assegnatari di quella abitazione, devono sussistere situazioni di indigenza certificate dai servizi sociali del comune e chi chiede la sanatoria deve avere la fedina penale pulita. Al momento sono più di mille le richieste di sanatoria richieste ma soltanto una trentina quelle rilasciate.Giuliano Foschini,Gabriella De Matteis,repubblica
 

 

 









   
 



 
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