Papa Francesco in Sri Lanka accolto in strada da migliaia di persone: "Serve riconciliazione"
 











Tanti colori nell’accoglienza di papa Francesco in Sri Lanka, in occasione del suo viaggio apostolico in Asia che lo porterà anche nelle Filippine. Al suo arrivo all’aeroporto di Colombo il pontefice ha indossato una ghirlanda di fiori bianchi e gialli ed è stato salutato da gruppi di ballerini e un coro di bambini. Poi, per il trasferimento dall’aeroporto in città, è passato con la jeep bianca a tetto scoperto accanto a una lunga fila di elefanti addobbati.
Ad accoglierlo sulla pista dell’aeroporto, insieme alle massime autorità politiche e religiose cingalesi, anche un corpo d’onore delle forze armate dello Sri Lanka.
Il corteo papale, preceduto da motociclisti, si è quindi diretto verso il centro di Colombo dove migliaia di persone arrivate molte ore prima lo hanno salutato con bandiere e grida di gioia. In un Paese in cui i cattolici costituiscono una minoranza, appena il 6,2% della popolazione, a salutare il Papa c’erano non solo migliaiadi credenti ma anche tanti curiosi.
Domani il Papa celebrerà la messa nel parco Galle Face Green di Colombo, di fronte al mare, e in cui è attesa la partecipazione di 400mila persone arrivate da tutto il Paese. Poi lo attende la visita al santuario di Nostra signora di Madhu.
Bergoglio: "Violenza nasce dall’incapacità di rinconciliarsi". Il Pontefice ha voluto spiegare il senso del suo viaggio in Sri Lanka. "La mia visita nello Sri Lanka è anzitutto pastorale. Quale pastore universale della Chiesa cattolica, sono giunto per incontrare e incoraggiare i cattolici di quest’isola, come pure per pregare con loro". Un punto centrale di tale visita sarà la canonizzazione del beato Joseph Vaz che sarà il primo santo di questa nazione.
Ma il Pontefice ha voluto poi incoraggiare gli srilankesi a proseguire sulla strada della riconciliazione dopo anni di guerra civile: "Per molti anni lo Sri Lanka ha conosciuto gli orrori dello scontro civile, e ora sta cercando di consolidare la pace edi curare le ferite di quegli anni. Non è un compito facile quello di superare l’amara eredità di ingiustizie, ostilità e diffidenze lasciata dal conflitto". Poi un nuovo richiamo al tema del terrorismo e della violenza, dopo la dura condanna del fondamentalismo religioso pronunciata ieri davanti al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
"E’ una costante tragedia del nostro mondo che molte comunità siano in guerra tra di loro" ha detto Papa Francesco che ha aggiunto: "L’incapacità di riconciliare le diversità e le discordie, antiche o nuove che siano, ha fatto sorgere tensioni etniche e religiose, accompagnate frequentemente da esplosioni di violenza". In questo contesto ha voluto ribadire il ruolo importante che le religioni possono giocare per superare le contrapposizioni: "Sono convinto - ha proseguito - che i seguaci della varie tradizioni religiose hanno un ruolo essenziale da giocare nel delicato processo di riconciliazione e di ricostruzione che è in corso inquesto Paese. Perché tale processo avvenga bisogna che tutti i membri della società lavorino assieme, che tutti abbiano voce. Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie preoccupazioni, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e le proprie paure. Ma soprattutto devono essere pronti ad accettarsi l’un l’altro, a rispettare le legittime diversità e a imparare a vivere come un’unica famiglia".
La guerra civile in Sri Lanka. Le prime divisioni tra Tamil e cingalesi nello Sri Lanka in epoca contemporanea risalgono al 1956, quando la maggioranza cingalese impose la propria lingua provocando tra l’altro l’espulsione dei Tamil dagli incarichi pubblici. La minoranza fu costretta a rifugiarsi in alcune province del Nord e dell’Est, e durante vari decenni subì una serie di discriminazioni, fino, nel 1983, all’assassinio di circa centomila Tamil. Nacque poi la formazione terrorista delle Tigri tamil e il paese precipitò in un conflitto, che nell’ultima fase fu particolarmentecruento.
Nel 2009 il governo intervenne militarmente nelle province Tamil, da allora la guerra è finita ma la pace è lontana. Human Wright Watch ha denunciato stupri dell’esercito su donne e bambini, violazione dei diritti degli abitanti, e continua la campagna del governo per facilitare l’insediamento dei cingalesi nelle zone tamil. La Chiesa cattolica, composta da srilankesi sia di etnia tamil che cingalese, è impegnata nell’opera di pacificazione.repubblica

 









   
 



 
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