Niente più ingorghi notturni lungo le arterie periferiche della capitale. Le lucciole stanno abbandonando la campagna per migrare in massa nel centro storico di Roma. Effetto dell’ordinanza del sindaco Gianni Alemanno che per battere il fenomeno della prostituzione ha disposto multe salate per clienti e per chi è sorpreso a eser Le prostitute hanno così abbandonato le vecchie strade ad alta percorrenza per far ritorno ai marciapiedi della città: via Cavour, la zona del Pantheon, Piazza Navona. E, mutati i luoghi, è mutato anche lo stile. Per adescare i clienti niente più schiamazzi. Uno sguardo rapido, un movimento degli occhi, un cenno. La prostituta ’urbana’ non parla, contratta con lo sguardo, controllata a vista dal suo protettore, limitandosi a porgere un bigliettino da visita con il numero di telefono, non appena capiscono di avere qualche chances. Naturalmente anche il look delle ragazze è velocemente cambiato. Il decreto di Alemannoinfatti dice chiaramente che è vietato ’’indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio". Abiti senza eccessi volgari, ma che sembrano tagliati addosso, tacchi altissimi e molto trucco. ’’Siamo state protagoniste di un incredibile salto di qualità’’, racconta all’ADNKRONOS Olga, nome d’arte di una ventenne moscovita dai capelli biondi e lunghissimi, che fino a pochi mesi fa lavorava sulla Salaria. ’’In questo modo - spiega - sento di rispettare la legge. Non più abiti discinti, minigonne inguinali e reggiseni trasparenti. Adesso mi sento anche più seducente’’. Ma come funziona il ’gioco’ del bigliettino? "E’ molto semplice - spiega - Su, c’è scritto il mio nome e il numero di telefonino. Lo consegno, proprio come si fa con un biglietto da visita, alla persona interessata, che al momento non può seguirmi nel mio appartamento ma che invece può chiamarmi quando ha tempo’’. La zona è frequentata da turisti e daprofessionisti ’’che magari sono impegnati nelle loro attività, ma che chiameranno non appena saranno un po’ più liberi. E chiamano, ti assicuro, chiamano in tanti’’. E le tariffe? ’’Adesso sono un po’ più alte. Ci sono gli appartamenti da pagare. Prima l’incontro avveniva in macchina. Il lavoro in tandem con una mia collega polacca. E ci alterniamo tra casa e strada. Molto più sicuro di prima’’. Intanto, dopo il giro di vite iniziale, ai margini delle periferie le ragazze sono tornate a lavoro. Per la maggior parte dell’est, sotto l’occhio vigile dei loro protettori o di qualche ’collega’ più anziana, passata dall’altra parte della barricata, si nascondono nel buio delle tante strade consolari o del litorale pronte a mostrarsi non appena si avvicina un’auto. La trattativa ha tempi più rapidi di una volta e se lui sceglie un luogo diverso dall’auto in un parcheggio sicuro e controllato, la ragazza viene accompagnata da una compagna. Le nigeriane, invece, lavorano vicino a dovevivono, in prossimità delle campagne attorno al raccordo o nelle pinete a ridosso del mare. E se prima lavoravano in modo molto appariscente adesso cercano di occultarsi tra i cespugli, gli alberi. Le loro tariffe restano le più basse: 20 euro contro i 30 richiesti dalle europee. I trans invece si sono adattati a esercitare nelle tenebre che di notte avvolgono le strade che tagliano la pineta di Castelfusano. Ma come segnalano la loro presenza? Ogni venti metri fanno roteare una insolita luce viola. Lo sanno i vecchi clienti e lo hanno imparato in fretta i nuovi. Le lucciole resistono anche sulla Cristoforo Colombo. Sono le più a buon mercato. Si radunano nella macchia che costeggia la fine la strada. E’ qui che gli automobilisti in cerca di compagnia si fermano. Le ragazze sbucano veloci dal buio e se la trattativa va a buon fine salgono in macchina. Infine c’è la prostituzione cinese. Le ragazze non esercitano per strada ma ricevono in casa, a colpi di inserzioni sui quotidianilocali. Di solito l’appartamento non è altro che il freddo retro di un garage.Adnkronos
|