ANTITRUST: APERTA ISTRUTTORIE PER A2A, ACEA, ITALGAS
 











L’Antitrust ha deciso di avviare tre distinte istruttorie nei confronti di alcuni primari distributori di gas ed elettricità (Italgas, Acea Distribuzione, A2A Reti Gas e A2A Reti Elettriche), e delle rispettive società capogruppo (Eni, Acea e A2A), per verificare se tali distributori abbiano abusato della loro posizione dominante nei rispettivi mercati, attraverso comportamenti idonei a ostacolare la capacità concorrenziale dei nuovi entranti nella vendita di gas ed elettricità a clienti finali domestici e alle piccole imprese. E’ quanto si legge in una nota del garante. I provvedimenti sono stati notificati oggi nel corso di alcune ispezioni condotte in collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza.
Le istruttorie, si legge in una nota, ’’sono state avviate alla luce di una serie di segnalazioni inviate dalla societa’ Sorgenia in base alle quali i tre gruppi, attraverso le loro societa’ di distribuzione, avrebbero avuto ungeneralizzato atteggiamento ostativo e dilatorio nelle procedure necessarie per consentire il passaggio dei clienti alle societa’ di vendita concorrenti delle proprie controllate operanti nella vendita di gas ed elettricita’, ostacolandone cosi’ l’ingresso nei mercati liberalizzati, e indebolendone il posizionamento competitivo e la capacita’ concorrenziale. Cio’ avrebbe permesso alle societa’ di vendita dei gruppi integrati nella distribuzione - aggiunge la nota - di preservare le quote di mercato storiche nei mercati locali dove operano i distributori del gruppo’’.
Tali comportamenti, per quanto riguarda Italgas, avrebbero avuto luogo nei comuni dove essa e’ distributrice di gas (Roma, Venezia, Napoli, Palermo oltre a molti altri comuni italiani), che rappresentano circa il 26% del gas distribuito in Italia. Per quanto riguarda Acea, avrebbero avuto luogo nella distribuzione di elettricita’ nel comune di Roma, che da solo rappresenta il 3,6% dell’elettricita’ consumata in Italia.Per quanto riguarda A2A, le condotte contestate avrebbero riguardato la distribuzione di energia elettrica e gas a Milano, Brescia e vari comuni lombardi, nonche’ la distribuzione di gas in diversi comuni di Abruzzo, Campania e Calabria, che rappresentano complessivamente il 7% circa del gas distribuito in Italia e il 4% circa dei consumi nazionali di energia elettrica. Secondo l’Autorita’ ’’tali condotte, se confermate, oltre avrebbero inoltre l’effetto di negare o limitare la possibilita’, per i clienti finali, di scegliere il proprio fornitore ed ottenere gas e elettricita’ a prezzi piu’ bassi di quelli regolati, con danno diretto ai consumatori finali, vanificando gli obiettivi dei processi di liberalizzazione avviati’’. Ansa









   
 



 
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