Gli eventi che coinvolgono una moltitudine, e nel nostro caso una nazione, con ripercussioni anche internazionali circa il decadimento della considerazione dell’intera nazione, finiscono con il proporre una deduzione, che diventa la morale di quei fatti Per una corretta valutazione bisogna riepilogare gli eventi, pur senza esprimere giudizi di valore per ogni singolo fatto. ·Tutto iniziò con la selezione delle candidate al parlamento europeo che suscitò l’indignazione di Fini che espresse il proprio dissenso dalle pagine di "Farefuturo" , ispirando un pesante articolo alla direttrice, con una pesante condanna del "velinismo" che aveva ispirato le scelte. · Quindi fu il momento clou del compleanno di Noemi, diventato elemento di gossip a causa di una pubblica denunzia della moglie Veronica Lario, che identificava le scelte delle candidature come "ciarpame politico" e accusava il marito di "andare con le minorenni", supplicando gliamici di "aiutarlo perché malato" , mentre riconosceva che lo stesso marito e padre non era mai andato alle feste del 18 compleanno dei suoi stessi figli. · A questo punto tutto assunse i toni della disastrosa caduta verso il basso, che più basso non si può. ·I suoi servi più obbedienti e fedeli si posero in attesa di ordini per marciare verso la difesa di quella trincea che garantisce loro "pane e burro. e anche altro !". ·Iniziò Bruno Vespa con il mettere a disposizione Porta a Porta con un minaccioso "Ora parlo io"; ma avrebbe fatto bene a tacere, perché in quella occasione ebbe a contraddirsi almeno una decina di volte, alimentando le voce secondo le quali c’era tanto da nascondere. · Vennero poi coinvolti i figli che sottoscrissero una dichiarazione di solidarietà verso il padre, dichiarandosi orgogliosi..; una dichiarazione dove mancava solo l’intercalare "mavalà" per identificare chi l’aveva scritta. ·Ma i figli ignoravano di essersiprestati ad un gioco al massacro e di essere stati usati come gladiatori per colpire a morte la vittima, e la vittima era la loro madre. ·Pronto Feltri a pubblicare nel suo pessimo fogliaccio "Libero" la foto di Veronica nuda, reperto antico della sua attività di attrice o attricetta, volendo dimostrare che l’accusa di Veronica, in realtà, proveniva di una persona che non era stata certamente migliore delle sue accusate. · Anche l’intervento della Santanchè apparve pilotato da una regia impazzita; infatti dichiarò "per amor di patria" di essere a conoscenza di amorazzi lascivi della stessa Veronica, addirittura con il capo delle guardie del corpo, che avrebbe preso troppo alla lettera il mandato; aggiungendo che il marito era al corrente delle tresche. · Da quel momento i figli sono scomparsi dal panorama ormai diventato una succursale del Decamerone. ·A completare l’opera auto distruttrice intervenne l’avv,. difensore di "er più" , conbalbettii disarticolati, che periodicamente e con tragica puntualità si materializzarono in affermazioni che si trasformarono in scudisciate al residuo ormai opalescente dell’immagine del signore e padrone. ·L’avv. Ghedini, meglio noto come "mavalà" chiarisce che l’immagine della donna, nella mente malata del premier (a conferma dell’allarme lanciato dalla moglie !"), è quella di un oggetto da collezione, da far sedere sul bidè per la conta, come a suo tempo dichiarò, con la fine diplomazia che ha sempre distinto il premier, a Chirac. ·La Chiesa ufficiale tace, non commenta, secondo il collaudato principio "Mai contro il potere"; e ci pensa il ministro della Pubblica Istruzione" Mariastella Gelmini, una delle miracolate di "er più" ,a facilitare il silenzio del Vaticano, anticipando finanziamenti alle scuole private, specialmente quelle gestite dalla stessa Chiesa. · Fatti chiari, inequivocabili, tutti interni allo stesso sistema che mantiene in(precaria) vita politica er più, ai quali però si vuole fornire una militaresca divisa del complotto internazionale, a dimostrazione della totale incapacità di rallentare lo scivolamento verso il basso, che non lascia intravedere ancora il fondo più fondo. Forse i più fedeli servitori sono già sul posto e scavano, per consentire di accedere ai livelli più infimi. C’è una morale ? Questa l’abbiamo vista e subita ormai da 15 anni; è la morale del Grande Fratello , delle isole famose , dove l’apparenza domina gli eventi, trascurando l’oggettiva analisi di una realtà che si cerca di nascondere. Il bubbone si è aperto e ne sta uscendo il putridume; c’è solo da sperare che medici pietosi non tentino di rimarginarlo affinchè possa riprendere la puzzolente produzione.
PREMIER: NIENTE DA CHIARIRE. FINI: RISCHIO MINOR FIDUCIA "Non credo che ci sia un rischio di instabilità per il governo. C’é un rischio di minore fiducia dei cittadini neiconfronti della politica e delle istituzioni, cioé del fondamento della democrazia". Risponde così, il presidente della Camera Gianfranco Fini a una domanda sui rischi per la stabilità del governo Berlusconi in seguito alle vicende degli ultimi giorni, legate anche all’inchiesta di Bari. Fini, che parla a una conferenza stampa seguita a un dibattito al Cnel su futuro del parlamentarismo in Italia e in Germania, aggiunge: "E’ questo un tema che non riguarda governo o opposizione, ma tutti gli attori della politica italiana". PREMIER: COMPLOTTI? FANTAPOLITICA "Quando leggo sui giornali di complotti dentro il Pdl sono storie di fantapolitica". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Non c’é niente da chiarire. E’ tutto chiarissimo: è tutta spazzatura. A Napoli già l’ho fatta fuori e farò fuori anche questa", le parole del presidente del Consiglio. "Vi dovreste vergognare, siete deglispioni... io non ci sto a una Italia di questo genere": così il premier Silvio Berlusconi risponde a una domanda dei giornalisti sulla telefonata con Ghedini registrata da una telecamera di Sky e rilanciata dalle agenzie di stampa. "Io ho detto una serie di frasi in questa telefonata - ha proseguito - a proposito di giornali che mi hanno attribuito cose che non ho mai dai come il fatto che risponderò colpo su colpo. Io invece continuo a lavorare per il bene del paese. Io - ha sottolineato - ho in tal senso un ruolo strategico" FUORI ONDA SKY: PREMIER AL TELEFONO CON GHEDINI "Non ho mai detto quella cosa, che mi fa incazzare, e cioé che risponderò colpo su colpo... E’ veramente una cosa incredibile...". Così il premier Silvio Berlusconi commenta i titoli di alcuni quotidiani italiani parlando al cellulare con Niccolò Ghedini dalla sala del Consiglio Europeo. La conversazione telefonica è stata registrata da una telecamera di Sky nel corso del consueto giro ditavolo poco prima dell’inizio dei lavori del vertice. "Qui ci sono cose che non ho mai detto: io non ho mai parlato di complotto oscuro, non ho mai detto di temere di essere spiato e non ho mai detto che il mio avvocato è uscito pazzo...Questi sono dei disgraziati", le parole di Berlusconi nel corso della telefonata al suo avvocato, parlamentare del Pdl. "Ma dai Niccolò - dice ancora Berlusconi al telefono - ma ti sembra possibile che tu possa pensare una cosa del genere di me?", ha aggiunto Berlusconi sempre riferendosi alle ricostruzioni giornalistiche su alcune considerazioni fatte dal Cavaliere in merito all’operato di Ghedini stesso. "A questo punto mi offendo io. Ora chiamo Bonaiuti - prosegue - e facciamo un comunicato". Ed in effetti era stato stamane proprio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti a puntare il dito contro i titoli dei giornali di oggi. "E’ scandaloso - ha detto Bonaiuti - che alcuni giornali continuino ad attribuire alPresidente del Consiglio frasi che in realtà non sono state pronunciate. Ecco un campionario di falsità dai giornali di oggi: ’Temo di essere spiato’; ’Sono stato spiato e pedinato’; ’Rispondero’ colpo su colpò; "Il mio avvocato è uscito pazzo"; ’Se vogliono la guerra l’avrannò; "E’ in atto un oscuro complotto". Tutte queste frasi sono inventate di sana pianta. Ma per garantire la loro verosimiglianza, vengono riportate dai giornali tra virgolette e attribuite al presidente Berlusconi da ignoti interlocutori (mai nome e cognome, per carità!). Questo malvezzo è peggiorato negli ultimi tempi eppure -conclude - non abbiamo visto ancora un solo intervento degli Organi dei giornalisti". BERLUSCONI: VI DOVRESTE VERGOGNARE ’’Vi dovreste vergognare, siete degli spioni... io non ci sto a una Italia di questo genere’’: cosi’ il premier Silvio Berlusconi risponde a una domanda dei giornalisti sulla telefonata con Ghedini registrata da una telecamera di Sky erilanciata dalle agenzie di stampa. ’’Io ho detto una serie di frasi in questa telefonata - ha proseguito - a proposito di giornali che mi hanno attribuito cose che non ho mai detto come il fatto che rispondero’ colpo su colpo. Io invece continuo a lavorare per il bene del paese. Io - ha sottolineato - ho in tal senso un ruolo strategico’’. AVVENIRE, PREMIER CHIARISCA INTERROGATIVI Il premier Silvio Berlusconi dovrebbe fornire "il più presto possibile" un chiarimento sui tanti interrogativi, sulle voci sul suo conto che hanno portato anche ad una inchiesta a Bari. E’ quanto chiede il giornale dei vescovi Avvenire in un editoriale. "Il punto centrale è la necessità di arrivare il più presto possibile ad un chiarimento sufficiente a sgombrare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono solo - sottolinea il giornale della Cei - dagli avversari politivi ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier". "E’lecito domandarsi - si chiede l’Avvenire nel suo editoriale - se il presidente del Consiglio abbia finora scelto la linea di resistenza migliore e i difensori più appropriati al suo caso". Ma anche se "non fosse possibile eliminare ogni ombra, perché ad esempio su alcune questioni il bandolo della matassa é in mano alla magistratura, si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchere e di tempeste mediatiche". "Senza illudersi - conclude Avvenire - che l’efficienza dell’azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. Alla lunga, tutto finisce per avere un prezzo. E il pericolo, soprattutto in questo caso, è che a pagarlo non sia soltanto il singolo debitore di turno, ma l’interno Paese". IPOTESI DI GIRO DI ESCORT ’BIPARTISAN’ - Il sospetto - tutto da provare - degli inquirenti baresi è che il giro di escort ingaggiate dall’imprenditore barese, Giampaolo Tarantini, venisse impiegato in residenze esclusivedi personaggi potenti - senza distinzione di colore politico - e che possa nascondere, o preludere a, pallidi tentativi di corruzione. Al momento - trapela da fonti giudiziarie - il filone della corruzione è però frutto solo di un sospetto non suffragato neppure da indizi. Inoltre, come è trapelato ieri, i magistrati già negli anni scorsi, indagando su Tarantini, hanno intercettato telefonate nelle quali si parla di festini a base di cocaina organizzati in sontuose dimore dai conoscenti di Tarantini ma non collegati al presunto ingaggio delle escort. A proposito della corruzione per ora c’é il solo ragionamento degli inquirenti: un ragionamento semplice da verificare con indagini ad hoc. Tarantini avrebbe ingaggiato e versato migliaia di euro a donne per farle partecipare a feste. Perché lo avrebbe fatto? Per entrare - secondo gli inquirenti - nelle grazie di uomini di potere e per ottenere successivamente, da questi, favori per la sua attività professionale legata, almeno finoalla fine del 2008, alla società barese Tecno Hospital che fornisce protesi sanitarie. La società è coinvolta a Bari in due indagini: una, che fa riferimento a fatti della fine del 2008, del pm Giuseppe Scelsi, dalla quale è nata l’indagine sul giro di ragazze che, dietro pagamento, partecipavano a feste anche a palazzo Grazioli; l’altra condotta dal pm Roberto Rossi che invece fa riferimento a fatti che partono dal 2003. In tutte e due le indagini i magistrati ipotizzano il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in epoche diverse. Ma viene contestato anche il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di persone che parlano al telefono di festini a base di cocaina. "Temo che questa maliziosa e falsa rappresentazione della realtà, davvero priva di ogni fondamento, sia soltanto funzionale a precostituire a mio danno l’immancabile e predestinato ruolo di colpevole". Con una dichiarazione rilasciata all’ANSAl’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini rompe il silenzio che si era imposto da quanto sono state pubblicate notizie sul suo coinvolgimento nell’indagine in corso a Bari. Ansa
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