Spermatozoi derivati da cellule staminali
 







di Francesca Marretta




Fino a qualche anno fa parlare di spermatozoi creati in laboratorio sarebbe stata fantascienza. Oggi è scienza, con tutte le polemiche del caso.
Per la prima volta, ricercatori dell’Università britannica di Newcastle e del North-East England Stem Cell Institute (Nesci) hanno creato in laboratorio sperma derivato da cellule staminali. Il team di scienziati a cui va il merito di questo nuovo traguardo nel campo delle biotecnologie, è guidato dal professor Karim Nayernia, luminare del settore e docente di biologia delle cellule staminali all’Università di Newcastle.
«Si tratta di uno sviluppo importante perché permette ai ricercatori di studiare in dettaglio come lo sperma viene creato e di capire meglio le cause dell’infertilità maschile. Questo potrebbe aiutarci a trovare nuovi mezzi per aiutare le coppie che non possono avere figli ad avere un bambino che è geneticamente figlio loro», ha dichiarato Nayernia, che ha sottolineato che alla basedell’esperimento vi è la ricerca di una cura per l’infertilità maschile. Lo scienziato ha spiegato come tecnicamente si è arrivati alla produzione dello sperma in provetta.
L’esperimento è stato effettuato utilizzando staminali maschili donate in seguito alla fertilizzazione in vitro, rimosse quando l’embrione aveva pochi giorni di vita e conservate in nitrogeno liquido. Successivamente le cellule sono state portate alla temperatura corporea per farle crescere. La conversione in spermatociti con soli 23 cromosomi è stata ottenuta poi utilizzando sostanze chimiche.
Il prof. Nayernia ha ammesso che gli spermatozoi prodotti in laboratorio non si possono definire perfetti per dimensione e movimento, ma hanno tutte le qualità essenziali per il processo riproduttivo.
Su questo punto c’è chi a livello scientifico ha avanzato dubbi sull’esperimento di Newcastle i cui risultati sono stati pubblicati sulla Stem Cells and Development . Il Dott. Allan Pacey dell’Università di Sheffieldnon è convito che gli spermatozoi prodotti in vitro dai ricercatori di Newcastle siano pienamente sviluppati.
«Sono spermatozoi in una fase troppo iniziale. Servono test di funzionalità per capire cosa esettamente è stato ottenuto», ha dichiarato lo scienziato. D’accordo sulla linea dello scetticismo, magari condito da una punta di invidia professionale, anche Robin Lovell-Badge, esperto in spermatozoi del National Institute for Medical Research di Londra, che sostiene siano necessarie altre prove prima di dire che gli spermatozio in vitro «siano in buona salute o che siano un sostituto perfetto degli spermatozoi umani» di conseguenza, «prima di impiegarli in qualche test, dobbiamo esserne sicuri», conclude l’esperto di sperma londinese.
Per capire fino in fondo se lo spermatozoo in vitro farà prodigi e sopratutto figli, bisognerà avere un altro po’ di pazienza. Secondo gli scienziati di Newcastle serviranno almeno cinque anni di studi ulteriori per perfezionare ed utilizzare latecnica dell’esperimento.
Intanto, nel tentativo di mettere a tacere le polemiche immediatamente scoppiate alla sola remota ipotesi della possibilità che un giorno le donne non abbiano più bisogno di uomini per mettere al mondo figli, il professor Nayernia, ha sottolineato che per la produzione dello sperma in vitro resta essenziale la presenza del cromosoma "Y".
Quindi, almeno per un po’ i maschi possono stare tranquilli. Ma c’è un ma.
Nel presentare i risultati dello studio i ricercatori hanno azzardato l’ipotesi che nell’arco di una decina di anni la tecnica che hanno sviluppato, oltre a curare la sterilità maschile, potrebbe spingersi oltre. Secondo gli scienziati non è impossibile infatti che si possa produrre sperma anche usando cellule staminali femminili. Il che permetterebbe a una donna di procreare da sé.
Fantascienza? Anche lo spermatozoo artificiale un tempo lo era. Quindi, già da ora, apriti cielo. E le polemiche non sono che all’inizio.
Le associazionicontrarie agli esperimenti che utilizzano embrioni umani si sono già fatte sentire. «Questo è un esempio di follia immorale, embrioni umani sono stati distrutti per creare sperma. Si tratta di distruggere una vita per forse crearne un’altra» ha dichiarato Josephine Quintavalle dell’organizzazione Comment on Reproductive Ethics.
I paladini dello spermatozoo naturale per ora possono dormire sonni tranquilli. Al fine di utilizzare lo sperma creato in laboratorio per la fecondazione umana dovrebbe essere modificata la legge in vigore in Gran Bretagna.
In base allo "Human Fertilisation and Embryology Act" del 2008, normativa vigente in materia, il ricorso a sperma e ovuli artificiali per la cura delle infertilità è proibito.
E se i conservatori vinceranno le elezioni l’anno prossimo come dicono i sondaggi, è difficile che tale legge sia modificata. Ma quando tra dieci anni la ricerca darà forse alle donne l’opportunità di derivare sperma da una propria cellula, come dicono aNewcastle, allora, chissà...









   
 



 
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