Berlusconi, un’immagine sola al comando
 







di Frida Nacinovich




Conosce le regole del gioco Silvio Berlusconi. Trent’anni di esperienza alla guida di un network nazionale, che ha avuto peraltro carta bianca dalle autorità ed è diventato spesso e volentieri più importante del servizio radiotelevisivo pubblico. Quanto meno al pari, non solo come potenza di emissione. Se la generazione "Raiset" ha vissuto con i primi sei canali del telecomando saldamente impostati (la disposizione è scontata: Ra1, Rai2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1), la nuova del digitale terrestre e del satellite sarà diversa. Nel digitale c’è più spazio, dunque più libertà. Intanto però il Cavaliere dimostra di conoscere il mezzo. Una volta ancora e una volta di più. Chi credeva che "papi" sarebbe stato esposto al pubblico ludibrio in visione globale per le sue disinvolte frequentazioni private è rimasto deluso. Perché la televisione è immensamente più potente della carta stampata. E la televisione la controlla Silvio Berlusconi. L’immagine delvertice de L’Aquila è nitida, senza zone d’ombra. Perfino un lievissimo refolo di gossip diventa parte dell’evento, fra un milione di fotografie una che immortala un bel fondo schiena e con accanto due degli uomini più potenti della terra è nient’altro che una pagina della sceneggiatura. La realtà del mondo è ben più triste, la realtà del G8 nonostante la drammaticità degli scenari è il trionfo del politicamente corretto. «Ora voglio vedere - dice Berlusconi - chi ha ancora il coraggio di criticare, di pensare che è iniziato il mio declino». Oggi ha ragione lui, domani è un altro giorno. Ma intanto il messaggio del Cavaliere passa, amplificato dai suoi amati mezzi di comunicazione. Fra i quali notoriamente la carta stampata ha un ruolo residuale. A riprova Berlusconi gioca in modo spregiudicato anche ai danni di una delle sue proprietà, il quotidiano di casa, "il Giornale". Reo, a suo dire, di aver trattato da velina la première dame francese Carla Bruni. «Sono rimasto moltocontrariato e profondamente dispiaciuto - fa sapere il Cavaliere -quando mi sono stati riferiti i contenuti di articoli apparsi su quotidiani italiani tra cui "il Giornale" aventi per oggetto giudizi ed espressioni offensive nei confronti della signora Bruni». Cattivi, non si fa così con le signore. Tutta colpa della stampa, che per giunta si ostina ad avanzare richieste sulla redistribuzione delle inserzioni pubblicitarie, da vent’anni almeno nel belpaese appannaggio del duopolio Rai-Mediaset. Raiset, appunto.
Comunque anche le pagine dei giornali possono servire, ad esempio a raccogliere dichiarazioni imbarazzanti di fronte alle quali le stesse telecamere si ritraggono impaurite. Un caso, fra i più fulgidi nella speciale classifica del lecchinaggio è quello di Daniela Santanché. «Fini presidente della Repubblica? Se votassero gli italiani il capo dello Stato sarebbe Berlusconi». Non basta. «Cane bastonato? No, è un leone. Dopo il G8 abbiamo un nuovo Berlusconi, un uomo forte».Insomma un uomo solo al comando, quello che Santanchè desidera fin da bambina, dal giorno che le raccontarono che quando c’era lui i treni arrivavano in orario. Un altro esempio arriva da Fabrizio Cichitto, socialista craxiano né pentito né contrito né redento. «Il presidente Berlusconi - sostiene il capogruppo del Pdl alla Camera - è un uomo di Stato che ha tenuto alto il prestigio dell’Italia e che, anche nel corso del G8, ha lavorato per l’Abruzzo e L’Aquila». Last but not least Daniele Capezzone, portavoce del popolo del caro leader, che si rivolge al Partito democratico: «Cosa aspettate a dire bravo Berlusconi?». Insomma, meno male che Silvio c’è.
Lui, il piccolo Cesare trionfante viene omaggiato come e più del solito. Un comunicato ufficiale informa che così come il presidente del Consiglio anche il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, trascorrerà tutto il periodo estivo in Abruzzo, dove resterà a disposizione del premier e della popolazionenella delicata fase della vita regionale. Da L’Aquila con amore. Verso il Quirinale. Scommettiamo? L’immagine del G8 berlusconiano è questa. Dietro l’immagine poco o niente.

 









   
 



 
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