Anche il caso Bertolaso lo dimostra: qualsiasi cosa succeda in questo paese, il Pd finisce sempre nel mirino. E così, come se non bastasse il dibattito sulla Protezione civile Spa che entrerà nel vivo la prossima settimana alla Camera, si scatena il putiferio anche sulle dimissioni di "super Guido". E inevitabilmente i Democratici di Pierluigi Bersani restano un po’ intrappolati nella bufera. Lo schema, per l’opposizione parlamentare, è il solito: l’Idv attacca dalla prima linea con la mozione di sfiducia presentata alla Camera contro Bertolaso. Il Pd risponde dalle retroguardie: sulla sfiducia è "ni" (e Franceschini che dice subito sì viene "rimproverato" dai quadri di maggioranza), è però battaglia ferma contro il decreto legge che istituisce la Spa di Bertolaso, già in effetti la lotta è stata durissima in Senato. Ma, vuoi per qualche strumentalizzazione mediatica, vuoi per la realtà dei fatti, la rotta non regge granchè di fronte all’ondatadell’inchiesta giudiziaria, sempre più forte di risvolti dallo scambio di favori a base di sesso e feste a quelli che sono i pilastri di un vero e proprio sistema corrotto, l’ennesimo. E così, nel giorno in cui anche Bertolaso ammette che «qualcosa può essere sfuggito», Bersani torna sul tema, anche per rispondere implicitamente alle ricostruzioni sulle amicizie dello stesso Bertolaso a sinistra (da Rutelli, che quando era sindaco di Roma ci lavorò insieme per il Giubileo 2000; a Prodi, che lo fece capo della Protezione civile già a metà anni ’90 e commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania a gennaio 2008). Sulle dimissioni di Bertolaso, dice il segretario Pd ieri da Perugia, «ho detto: spero che lo capisca da solo perchè sennò bisognerà chiederle. Si è creata una situazione che non consente il buon governo della Protezione civile. Fin qui non abbiamo chiesto le dimissioni perchè sul piano personale sarà la magistratura a determinare i gradi di responsabilità, peròpenso che si sia creata una situazione oggettiva...». Dalla destra piovono le accuse. Capezzone non perde un minuto: «L’Idv detta la linea, il Pd si adegua». Segue una serie di voci che insorgono contro la richiesta di dimissioni di Bertolaso, dal leghista Cota ai ministri Gelmini, Matteoli e La Russa, fino allo stesso Casini, che ribadisce la sua contrarietà alla «decapitazione di chi ha servito il Paese». Diverso è il discorso sul decreto legge che istituisce la Protezione civile spa. «Così com’è, non va - dice il leader Udc - Propongo a maggioranza e opposizione di rinviarlo in commissione per trovare una soluzione condivisa». Che il lodo Casini abbia possibilità di far breccia lo suggerirebbero i malumori di maggioranza sul decreto legge voluto fortemente da Berlusconi, inviso agli ex aennini, sofferto anche da Tremonti che appartiene alla cerchia di quei ministri che mal sopportano gli strapoteri di Bertolaso. Ma non è ancora detta l’ultima, l’ipotesi di porre la fiducia sulprovvedimento resta in campo e, in quel caso, annuncia l’ex An Landolfi, «voteremmo compatti». E c’è da credergli, al di là delle aree di appartenenza dentro il Pdl. Recuperato un filo unico di azione con l’Idv sulle spinosa questione delle dimissioni di Bertolaso, il Pd ha gioco facile a ribadire la linea di opposizione netta al decreto sulla Spa. Franceschini, capogruppo alla Camera e leader di minoranza, ritrova tutto il suo fiato a dire che «se il governo non si ferma sull’approvazione di norme incostituzionali e se a maggior ragione porrà la fiducia, faremo una battaglia durissima». Mercoledì, quando dalla commissione Ambiente il dibattito approderà in aula, «sono già iscritti a parlare sul decreto tutti i 207 deputati del Pd». Che è un po’ un annuncio di ostruzionismo, strategia semi-inedita per i Democratici in questa legislatura. Particolarmente agitati sono i Piddini in Abruzzo, offesi dalle rivelazioni dell’inchiesta sulle manifestazoni di giubilo degli imprenditori chepoi hanno messo le mani sulla ricostruzione post-terremoto. La presidente della provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, chiede «l’elenco delle imprese» impegnate nei lavori post-sisma. E tutto il centrosinistra abruzzese condanna il dl della discordia: «Siamo favorevoli a potenziare la Protezione Civile per la prevenzione nelle aree a rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio», ma la sua trasformazione in Spa «inevitabilmente riduce la trasparenza dell’ente pubblico». Intanto, per Bertolaso - che, ricordiamo, ci aveva provato a dimettersi contro il volere di Berlusconi che lo ha convinto a restare - arrivano dichiarazioni di stima anche da Oltretevere, dove ha sempre goduto di ottime amicizie come il suo braccio destro Angelo Balducci, presidente del Consiglio dei lavori pubblici, arrestato. «Si punisce Bertolaso per bastonare in alto, Berlusconi, capo di un governo legittimamente eletto dal popolo», dice l’arcivescovo di Trani, Giovanni BattistaPichierri.
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