Sanità, istituzioni deliranti
 











"Niente superticket? Allora tagliate comunque la spesa sanitaria di 550 milioni. Decidete voi come fare e dove trovare le risorse, se ce la farete senza ticket, ben venga, ma spetta a voi".
È più o meno questo il ragionamento che il governo ha fatto alle regioni dopo che è scoppiata la grana della più impopolare delle misure finite nel menu della manovra 2011-2012: la rinascita del maxi balzello sulle visite specialistiche. La palla, in sostanza, è stata gettata nella metà campo dei governatori, soprattutto di quelli con i conti in rosso che, data la situazione disgraziata dei bilanci, si trovano nell’impossibilità di utilizzare altre risorse se non quelle derivanti da un altra raffica di ticket, che peraltro con i piani di rientro hanno già in cantiere.
E così il superticket - prima da 10 euro (834 milioni),poi da 7,50 (550 milioni) con tanto di salasso anche per gli esenti -è formalmente nel cassetto delle "misure impossibili". Restano peròappunto quei 550 milioni da tagliare dal Fondo sanitario nazionale concordato col -patto per la salute- e ratificato dalla finanziaria 2010.
La sanità deve fare la sua parte, insomma. Ma palazzo Chigi dice che non ci sarà -macelleria sociale- e così toglie la misura dal suo carnet e la scarica sulle Regioni, la macelleria la facciano altri. I tagli da qualche parte dovranno arrivare e considerato che nessuno colpisce gli sprechi e le ruberie, via libera alsaccheggio dei più poveri.
Governo e regioni,è chiaro qualche idea ce l’hanno.I ricchi non si toccano, a loro si offrirà l’opportunità di condonare le malefatte, ai disgraziati invece si dice che si paghino la salute . Potrebbero esserci ad esempio alcuni tagli sulla rendita speculativa sulla farmaceutica. Ma anche tagli agli stipendi della dirigenza : che nel Ssn vanno trovati in massima parte alla voce "medici". ma le sole vocificazioni hanno subito scatenato le reazioni, il principale sindacato degli ospedalieri, l’Anaao, hafatto la voce grossa. E anche i farmacisti di Federfarma si sono fatti sentire temendo un assalto ai loro fatturati. Guai pensare a lor signori, che paghino gli altri lavoratori e i pazienti.
«Non ci saranno tagli lineari, ma miglioramenti dei processi di spesa», s’è limitato a dire il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che tradotto, vuol dire : state tranquilli, voi sanguisughe del sistema sanitario la massa pagherà i vostri e i nostri conti. Intanto si conferma lo stop per un anno dei pignoramenti nelle regioni con i piani di rientro, la centralizzazione per gli acquisti di beni e servizi, misure sui farmaci (innovativi dall’ospedale alla farmacia, prezzi degli off patent, margini dei grossisti che scaricherebbero sulle farmacie, tetti di spesa invariati, gare Aifa per individuare i generici).
Gran parte delle misure saranno in vigore per decreto dal 1° luglio. Altre arriveranno per decreto in tempi rapidi , tutto c’è da giurarci, sarà spacciato per un sacrificioinevitabile a cui i cittadini dovranno partecipare. Cannibali, avvoltoi e mafiosi seduti al banchetto della salute, non alzatevi, continuate a spartirvi la torta. B. M.









   
 



 
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