Un concerto su cui riflettere
 







di Rosario Ruggiero




Si è recentemente conclusa, a Napoli, nel teatro di San Carlo, un’iniziativa musicale, in occasione dei trecento anni dalla nascita di Giovanni Battista Pergolesi, che ha visto l’adesione di numerose scuole, pubbliche e private,  di ogni ordine e grado, dell’intero territorio nazionale.
La mattinata, svolta sul palcoscenico di quel prestigiosissimo tempio della musica, al di là della modalità adottata di concorso a premi, formula oggi ovunque imperante, anche negli ambiti artistici, a dispetto della certo ben più pacifica e meno aggressivamente competitiva modalità della rassegna, ha permesso ai numerosi presenti in sala sicuramente due non trascurabili considerazioni, una di carattere strettamente artistico, l’altra più ampiamente sociale.
La prima è l’incontestabile e doveroso riconoscimento di un impegno professionale, svolto da insegnanti (una categoria notoriamente non certo ben pagata e non sempre, per non dire mai, messa nellemigliori condizioni per produrre ammirevoli risultati) veramente encomiabili. Alunni di scuole elementari, cori di istituti superiori (dove il tempo offerto all’educazione musicale dall’orario scolastico è massimamente esiguo), orchestre di discenti delle scuole medie ad indirizzo musicale e gruppi di esecutori di flauto dolce delle tradizionali scuole medie di primo grado, si sono rivelati meravigliosi per varietà ed interesse dei programmi presentati, bontà, anche sorprendente, dei risultati tecnici ed espressivi raggiunti e creatività, pure sicuramente nella risoluzione delle difficoltà didattiche.
Sono state esecuzioni svolte con genuina musicalità più volte felicemente lontana da buona parte dei risultati ultimi delle istituzioni scolastiche musicali di pretese più strettamente artistiche. Uno spettacolo musicale coinvolgente che umanamente allargava il cuore.
Ne è scaturita subito spontanea la seconda considerazione, sociale, civile, e se vogliamo anche politica. Quantavalentia professionale, ma soprattutto umana, e quanta appassionata abnegazione continua ad esistere rievocando prestigiosa qualità e glorie passate, malgrado il potentissimo mondo mediale della televisione, dei giornali, della radio, oggi anche di Internet, sia così spesso da ostacolo proponendo fatti, personaggi, modalità di vita, valori e traguardi tanto diversi, in gran parte avvilenti, umanamente offensivi e degradanti!
Un’altra magnifica lezione data dalla grande musica.
Una mattinata allora sicuramente bella, affascinante, ma soprattutto una mattinata su cui, per più versi, doverosamente riflettere.









   
 



 
01-10-2019 - La collezione Bonelli
01-09-2019 - Strumenti musicali ovvero calcolatori elettronici ante litteram
01-08-2019 - Festival della Musica Popolare del Sud II Edizione
01-07-2019 - La Canzonetta
01-06-2019 - I musicisti hanno fantasia?
01-05-2019 - Musica d’arte e musica di consumo
01-04-2019 - Il rilancio di una regione sulle note di una canzone
01-03-2019 - Al Museo di Capodimonte la musica ai bambini
01-02-2019 - La canzone napoletana irriducibile documento sociale
01-01-2019 - Orchestre sul lungomare di Castellammare di Stabia?
01-12-2018 - L’arte di essere artisti
01-11-2018 - L’esperienza all’estero di un musicista italiano. Chiacchierata con Lello Petrarca
01-10-2018 - Cento anni fa nasceva Henryk Szeryng
01-09-2018 - Eduardo di Capua in un libro
01-08-2018 - A Napoli nuovi cimeli musicali in mostra

Privacy e Cookies