I continui ricatti del governo sulla sanità
 











Il governo Berlusconi continua con la politica dei ricatti: dopo aver imposto alle regioni tagli socialmente insostenibili, attacca frontalmente i diritti dei lavoratori della sanità.
La Regione Puglia ha subito il diktat di un piano di rientro durissimo che avrà ripercussioni drammatiche sulla salute dei cittadini: il taglio di posti letto, la chiusura di ospedali, l’imposizione di tickets sulle ricette, non accompagnati da un concreto piano di riconversione delle strutture obsolete, di integrazione dei servizi territoriali e di eliminazione degli sprechi e della burocrazia, finirà con lo scaricare sulla pelle dei più deboli il costo della manovra.
Ma evidentemente questo non è bastato a Giulio Tremonti, che intende proseguire nella politica di attacco allo Stato sociale e ai diritti dei lavoratori. Ora a farne le spese dovrebbero essere i lavoratori del 118 e dei servizi esterni presso gli ospedali, per i quali la regine Puglia, anche graziealla ferma battaglia portata avanti da oltre due anni, aveva avviato l’internalizzazione che il governo vorrebbe bloccare: si tratta di migliaia di lavoratori che attendono un’assunzione che garantisca stabilità e migliori condizioni di lavoro. Internalizzazione - occorre ricordarlo! - che oltre ad essere osteggiata da chi (comunque camuffato) ha per lunghi anni lucrato sulla pelle dei lavoratori, con qualche compiacente sponda politica anche nel centrosinistra, comporta sicuri risparmi per il sistema sanitario pugliese, come l’esperienza pioniera di Foggia ha già dimostrato.
Tremonti applica il modello Marchionne, su un piano inclinato che travolge ciò che resta del welfare, della dignità e dei diritti delle persone. Nel caso delle internalizzazioni, per di più, non c’è neppure la pseudogiustificazione economica, visto che esse non producono aumenti di spesa.
Auspichiamo che il presidente della Regione non ceda ancora alla logica ricattatoria che, come si è visto, diventa anzipiù incalzante, e che si accelerino le stabilizzazioni in tutte le Asl, così come sta avvenendo in questi giorni a Taranto, come deciso anche sulla base della mobilitazione di intere comunità.
Tutta la maggioranza che governa la Regione deve assumersi la responsabilità della programmazione di una politica sanitaria pubblica, efficiente e trasparente, incompatibile con la subalternità ai poteri forti e agli interessi personali, elettorali e di campanile.  Nicola Cesaria









   
 



 
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