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Afghanistan, proposta Taleban per una commissione d’inchiesta sui morti civili |
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Gli Usa sono sempre più impantanati nel teatro di guerra afgano e cercano disperatamente una via d’uscita che possa rappresentare anche un successo politico per l’amministrazione di Barack Obama. In questo senso può essere interpretato l’atteggiamento del comandante delle truppe americane David Petraeus che è tornato sul ritiro dei soldati contrariamente alla frenata dei giorni scorsi quando si era mostrato particolarmente cauto sulla data del 2011. Intanto da parte dei Taleban giunge la proposta per l’istituzione di una commissione congiunta per controllare lo stato delle violenze sui civili. Gli Usa sono sempre più impantanati nel teatro di guerra afgano e cercano disperatamente una via d’uscita che possa rappresentare anche un successo politico per l’amministrazione di Barack Obama. In questo senso può essere interpretato l’atteggiamento del comandante delle truppe americane David Petraeus che è tornato sul ritiro dei soldati contrariamentealla frenata dei giorni scorsi quando si era mostrato particolarmente cauto sulla data del 2011. Le dichiarazioni sono state raccolte dalla Nbc che non ha mancato di porre qualche domanda maliziosa sullo stato dei rapporti tra Petraeus e Obama. « Ciò che il presidente ci chiede è di fornirgli i migliori consigli possibili – ha detto il generale - dal punto di vista militare, l’esatto quadro della situazione sul terreno. E di lasciare a lui le decisioni politiche. È esattamente quanto stiamo facendo». Una risposta quasi piccata che però non nasconde l’indirizzo che la Casa Bianca sembra voler dare alla guerra e cioè un apertura di credito ai Taleban. Sempre Petraeus ha infatti informato, tramite l’emittente televisiva Usa, che «c’è la forte possibilità di reintegrare talebani a diversi livelli. Una cosa che potrà essere definita riconciliazione». Ciò farebbe parte di una nuova strategia politico – mediatica diretta soprattutto all’opinione pubblica anche perchè le notizie chegiungono dal fronte parlano giornalmente di caduti in battaglia. Secondo il sito icasualties.org che si occupa di fornire una vera e propria conta aggiornata dei soldati uccisi e feriti, dall’inizio nel conflitto, il numero totale delle vittime militari della coalizione ha superato quota 2.000 (1226 sono americani), il conteggio che arriva al luglio di quest’anno segnala già 434 morti. Il sito però non prende in considerazione la strage di civili che quotidianamente si verifica in Afghanistan. Un aspetto portato recentemente alla luce da un altro sito di informazione indipendente come Wikileaks che parla dichiaratamente, attraverso documenti segreti del Pentagono, dell’esistenza di veri e propri massacri, alcuni dei quali provocati dalle forze della coalizione. Martedì scorso invece l’Onu aveva pubblicato un rapporto nel quale si denuncia un aumento di vittime civili del 25% rispetto allo scorso anno. Nei primi sei mesi del 2010 i morti tra la popolazione afgana sarebbero 1200, deiquali tre quarti caduti per mano talebana. Gli studenti coranici respingono il rapporto del Palazzo di Vetro e hanno proposto l’istituzione di una commissione congiunta tra le organizzazioni internazionali e i rappresentanti della conferenza islamica. A questa commissione dovrebbero partecipare anche uomini della Nato e dei Taleban. L’organismo, ed è questa la cosa più importante, potrebbe avere accesso anche nelle zone controllate dagli studenti coranici. Uan risposta positiva è subito arrivata dall’ong afgana di difesa dei diritti dell’uomo, Afghanistan Rights Monitor (Arm) la quale ha invitato gli attori in campo a prendere seriamente in considerazione la proposta. Ora si attende la reazione Usa che in caso favorevole potrebbe aggiungere una nuova conferma alla strategia obamiana per la costruzione di una via d’uscita onorevole.-ami-
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