La variazione dei gruppi : tutti i dati
 







di Marco Ottanelli e Gabriele Pazzaglia




variazione della consistenza numerica dei singoli gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati, e che, soprattutto, dimostrava come la presunzione della riduzione dei partiti rappresentati si scontri con particolarismi e talvolta individualismi del tutto incontrollabili, se parliamo su un piano personale, o, se vogliamo estendere il concetto ad un livello più generale, notiamo come si scontri con la grande variet  politico-culturale espressa in parlamento dal Paese reale, variet  che non può essere artificialmente contenuta in bipartitismi, bipolarismi , bi-coalizionismi, qualunque sia la legge elettorale. Oggi esaminiamo con cura la qualit  dei mutamenti, dopo una lunga e spesso non facile ricostruzione dei passaggi dei deputati da un gruppo allaltro. La apparente semplicit  delloperazione è resa ardua dal fatto che non tutti gli eletti, al momento della proclamazione, si iscrivono immediatamente al gruppocorrispondente alla lista che li aveva candidati; alcune forze non hanno i numeri sufficienti per costituire un gruppo autonomo, e quindi creano le cosiddette “componenti politiche” allinterno del gruppo misto, componenti che possono rapidamente cambiare nome e composizione; in seguito, poi, alcuni soggetti si spostano più di una volta, in diversi gruppi e schieramenti, passando magari momentaneamente dal gruppo misto per decantare un po leffetto della loro decisione: questo comporta un numero di mosse superiore al numero dei singoli deputati. Per cercare di semplificare al massimo la lettura organica di come il Parlamento sia mutato, abbiamo fissato due momenti precisi: la situazione immediatamente dopo le elezioni del 2008, come dato di partenza, e la situazione al 10 agosto 2010, come appare mentre scriviamo queste righe, saltando volontariamente tutti i passaggi intermedi e razionalizzando le informazioni. Ad esempio, alcuni eletti nei collegi esteri si sono presentaticon simboli e liste proprie, ma noi li abbiamo volutamente inclusi nella lista nazionale collegata che li appoggiava.
                            Le variazioni dei gruppi parlamentari alla Camera

 partito/gruppo  2008  2010  differenza  % usciti   

entrati

 PDL  277  238  -39  -14,08  41  2
 PD  217  206  -11  -5,07  12  1
 Lega  60  59  -1  -1,67  1  0
 UDC  36   38  2  5,56  4  6
 IDV  29  24  -5  -17,24  5  0
 MPA  8  5  -3  -37,5  4  1
 Misto  3  2  -1    3  2
 FeL  0  34  34      34
 API  0   8  8      8
 Lib. Dem  0  4  4      4
 Rep. Reg   0  3  3    1  4
 Min. Ling  0  3  3      3
 Noi Sud   0  6  6      6

Uno sguardo ai dati numerici ci pu gi  indurre a qualche riflessione: tutti i gruppi che si sono presentati nel 2008 hanno subito fughe pi omeno consistenti. Questo in onore della libert  dei parlamentari, in spregio agli impegni presi e ai programmi sottoscritti, e alla volont  degli elettori. Ma anche in barba alla vulgata sulla legge porcata che renderebbe le segreterie delle vere e proprie domine sugli eletti, i quali, invece, si danno a nobili dissensi o a pi prosaici giri di valzer infischiandosene alquanto di essere stati enominati piuttosto che eletti a suon di preferenze. Questo fenomeno non  certo nuovo,  stato ampiamente sperimentato in ogni tempo, ma ha subito una forte impennata dal 1994, da quando si ha infatti votato senza le preferenze (abolite da una legge ad hoc un anno prima). Mai come con il maggioritario si sono visti i moltiplicarsi di componenti nuove e i salti della quaglia pi o meno sfacciati. Si noti come il PDL ha subito un duro colpo, perdendo ben 41 iscritti, e non attirandone (nonostante la fama di infallibilit  elettorale) che due, riducendo cos le sueforze del 14%. Pi contenute le perdite di PD, che vive un dopo-primarie complesso (strappo con i rutelliani) ma non drammatico, il quale sottrae solo un 5% dal totale, ma con una peculiare variet  di destinazione, e dellUDC, partito il quale perde  alcuni esponenti di punta, ma ha pesca abbondantemente nel pelago di Montecitorio, e che si trova, unico tra tutti, in sovrabbondanza rispetto agli inizi. Molto particolare la situazione dellMPA, che si  sostanzialmente sdoppiata in unaltro raggruppamento meridionalista, ma che ha saputo anche a catturare un dipietrista. E lIDV dimostra sicuramente una forte debolezza strutturale, perdendo bel il 17% dei suoi eletti, e perdendoli, come dopo si vedr , in ogni direzione, segno lampante di una mancanza grave di collante ideologico e di comunit  di intenti nel vertice del partito, proprio nel momento in cui la sua base elettorale si allargava.
Ecco dunque verso quali forze politiche si sono spostati dissidenti etransfughi. Come si vede, il PDL ha subito una vera e propria scissione, che ha creato la Fel (o FLI, lacronimo non ancora definitivo) alla quale non hanno aderito infatti deputati di altri partiti. Diverso il caso dell Alleanza per lItalia che nata da un accordo tra rutelliani ed esponenti dellUDC (pi un IDV). Unaltra parte del PD (i "teocons") si traferita armi e bagagli allUDC, mentre lIDV ha visto, tra laltro, due suoi ex componenti uscire dal gruppo per non iscriversi a nessun altro.
Deputati che hanno cambiato gruppo: Destinazione e provenienza
I nominativi di coloro che hanno cambiato gruppo: come detto allinizio, non tutti hanno seguito un percorso lineare ed immediato, ma la grande maggioranza ha effettuato un solo spostamento. Alcune note: Fini non figura da alcuna parte, in quanto presidente della Camera; la deputata Moroni ha dichiarato il suo passaggio con i finiani della FeL, ma risulta ancoraufficialmente nel PDL; il deputato Scanderebech, eletto per lUDC, si invece immediatamente iscritto al PDL, cos come ha fatto Grassano, eletto per la Lega in sostituzione di Cota, che andato dritto nei Liberal Democratici; i deputati eletti nellAlto Adige e in Val dAosta si sono raggruppati nelle Minoranze Linguistiche
Non iscritti : Giulietti, Porfidia (dallIDV)
FeL : Angeli, Barbareschi, Barbaro, Bellotti, Bocchino, Bongiorno, Briguglio, Buonfiglio, Consolo, Conte, Cosenza, Della Vedova, di Biagio, Divella, Granata, Lamorte, Lo Presti, Menia, Moffa, Moroni, Napoli , Paglia, Patarino, Perina, Polidori, Proietti Cosimi, Raisi, Ronchi, Ruben, Sbai, Scalia, Siliquini, Tremaglia, Urso  (dal PDL)
UDC : Ria, Binetti, Carra, Lusetti, Mantini (dal PD); Mondello (dal PDL)
API : Calearo, Calgaro, Cesario, Lanzillotta,Mosella, Vernetti (dal PD); Pisicchio (dallIDV); Tabacci (dallUDC)
PDL Baccini, Scanderebech* (dallUDC)
PD: Touadi (dallIDV)
IDV Nessuno
NOI SUD-LEGA SUD - Liberali : Belcastro, Iannaccone, Milo, Sardelli (dallMPA); Gaglione (dal PD); Guzzanti (dal PDL)
MPA: Misiti (dallIDV)
Liberal Democratici: Grassano (dalla Lega); Melchiorre, Merlo, Tanoni (dal PDL)
Minoranze linguistiche : dal Misto**: Brugger, Nicco, Zeller
Repubblicani Regionalisti Popolari- La Malfa, Nucara(dal PDL); Pionati (dallUDC)
Lega Nessuno
de democrazialegalit









   
 



 
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