È incontestabile che sin dai primi suoni emessi dall’uomo, con la propria voce o con rudimentali oggetti, la musica ha avuto significativi sviluppi, per quanto riguarda la quantità, varietà, efficienza tecnica e ricchezza espressiva degli strumenti musicali via via inventati, le capacità tecniche degli esecutori, l’abbondanza e la complessità delle composizioni musicali, gli usi, i luoghi di produzione e di ascolto e le possibilità di diffusione del messaggio musicale. Ma anche nell’ambito degli organici, dalla minima formazione cameristica al massimo complesso sinfonico, la musica offre oggi innumerevoli combinazioni. Tra queste una, non certo trascurabile, è la banda. Costituita da strumenti a fiato e da strumenti a percussione, dalle dimensioni variabili, la banda, in virtù della sua mobilità, trasferendosi da luogo a luogo, esibendosi ferma o in movimento, al chiuso o all’aperto, nelle piazze, nei teatri o sfilando per le strade,ha prestato, e presta tutt’ora, un servizio ragguardevolissimo. La abbiamo trovata in contesti militari e civili, con funzioni encomiastiche, celebrative, divulgative o squisitamente estetiche, non ultime, artisticamente e professionalmente formative. Costituita frequentemente, specialmente in passato, da artigiani ed operai, semplici amatori e dilettanti della musica, è stata strumento di coesione sociale, per i musicisti e per il pubblico, esibendosi in occasione di feste popolari, celebrazioni civili e religiose, ha svolto compito di acculturazione ed affinamento dei suoi musicisti e del pubblico, ha divulgato, con opportune trascrizioni, il miglior repertorio operistico e più ampiamente musicale, ma pure ha proposto musica espressamente scritta per il suo organico. Proficua palestra per i giovani direttori d’orchestra, non lo è meno per gli studenti di conservatorio o i musicisti già diplomati che sempre più costituiscono o rimpinguano le sue file. I conservatoridedicano cattedre all’insegnamento della direzione, composizione e strumentazione per banda. Ed è certo anche uno sbocco professionale. Ma la banda, resta ancora, oggi, epoca non certo altrettanto aurea come anni fa, una realtà valida, da proteggere ed incentivare piuttosto che estinguere e relegare nel dimenticatoio? Il suo impegno ha ancora motivo di esistere nell’epoca delle riproduzioni sonore elettroniche, del disco, della radio, della televisione, dell’informatica e quanto più? Al giorno d’oggi, specialmente nei periodi estivi e di vacanza, anche nei piccoli centri, si assiste sempre più alla sostituzione del tradizionale concerto bandistico in piazza con l’esibizione di gruppi musicali, affermati o nascenti, che propongono musica leggera prodotta da strumenti elettronici, sparata da fragorosi altoparlanti, cantata da personaggi in auge o da chi aspira ad altrettanta gloria e carriera, e del cantante affermato imita o scimmiotta modi ed inflessioni. Ma queste esibizioni,questi spettacoli musicali, offrono la possibilità di ascoltare, senza falsanti ingerenze elettroniche, la malia timbrica, individuale o in infiniti amalgami, di tanti strumenti musicali, dal clarinetto al flauto, alla tromba, al trombone, al bassotuba, all’ottavino? E di conoscerne l’aspetto? Favoriscono il mantenimento in vita e la massima divulgazione di un patrimonio, come quello operistico o sinfonico (ma non solo questi), di sovrana importanza per la cultura di ogni individuo e di una intera nazione? Permettono la possibilità di identificazione di una comunità in una istituzione stabile che, indipendentemente dalle individualità che la costituiscono, può essere, proprio di quella comunità, pregio, orgoglio e vanto? Propongono altrettante, seppur non sfarzose, possibilità di impiego artistico professionale? Ed il mantenimento di una ormai antica ed acclarata tradizione spettacolare, con tutti i significati ed i valori che questo comporta? E della sopravvivenza di unrepertorio musicale specifico (quello creato espressamente per banda) con tutte le sue implicazioni storiche ed estetiche? Offrono, infine, altrettanto ampio coinvolgimento sinergico di musicisti? Solo rispondendo a queste, e ad altre domande ancora, si potrà seriamente dire dell’importanza o meno, e della necessità di sostegno, esaltazione e cura, ancora oggi, di quella secolare, affascinante realtà che è la banda musicale e solo rispondendo a queste e ad altre domande ancora, ci si potrà porre con la più equanime, fattiva e rispettosa riconoscenza nei suoi confronti.
|