In Irak è morto l’onore
 







Rosario Amico Roxas




Tornano a primeggiare le notizie di quel teatro di guerra-infinita, voluta dal presidente degli USA  Bush, e sostenuta dai suoi soci inglesi e di questa Italietta di Berlusconi.
Ai soliti smemorato ricordo che il presidente del consiglio, per partecipare alla guerra di Bush, costrinse il ministro degli esteri Ruggeri per assumerne, temporaneamente, la carica; il tempo giusto di sistemare le cose che più gli premevano, a cominciare dai finanziamenti di sprovveduti  (???) finanziatori americani  che versarono, nelle,fallimentari casse di Mediaset 6,5 miliardi di dollari, come se non avessero altri investimenti da fare e con migliori risultati.
In quella guerra che l’ipocrisia governativa identificò come "missione di pace" morirono a Nassirjia 19 nostri soldati, in missione di pace, ma sottomessi al Codice militare di guerra e sottomessi al comando inglese, dichiaratamente in guerra, vittime incolpevoli dell’interessata arroganzadel premier.
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Una nazione aggredita in forza di una serie di menzogne elaborate ad arte per convincere la popolazione dell’urgenza di quella aggressione; menzogne scoperte e riconosciute, ma non condannate da nessuno, accettate come un gioco delle parti dove è lecito tutto pur di agire indisturbati.
Bombardato un esercito in fuga, distrutta una aviazione inesistente, affondata una flotta inidonea anche alla pesca; quindi missili intelligenti, bombe a grappolo con testate all’uranio impoverito riversate sulla popolazione civile, sui banchetti di nozze, nelle moschee il giorno della preghiera, contro autobus carichi di bambini e ragazzi che si recavano a scuola: il tutto per seminare terrore nella assurda convinzione di poter dominare l’intera popolazione attraverso il panico e la minaccia di nuove e sempre più drammatiche azioni punitive.
La reazione inattesa e immediatamente posta all’attenzione del mondo intero affinché la condannasse; il terrorismo cheha sconvolto e distrutto l’Irak ha generato il terrorismo di difesa che si è trasformato in terrorismo di offesa.
Allora incalza la reazione con un nuovo attentatore suicida: la macchina fotografica; quella macchina fotografica che ci ha mostrato la soldatessa Lynnie che tiene al guinzaglio un iracheno nudo, umiliato, dolorante per le torture subite; immagini degne di un film dell’orrore e del sadismo.
Ma Lynnie non se ne cura, è la rappresentante di un cristianesimo (ha sostenuto di frequentare regolarmente la Chiesa) neoconservatore che entra in rotta di collisione con l’Islam in maniera violenta, disgustosa, oscena.
In una logica che divide i colpevoli dagli innocenti, chi era il colpevole in quella foto, Lynnie che reggeva il guinzaglio o quell’anonima vittima torturata nel corpo e umiliata nello spirito, per aggiungere un ulteriore tocco di degradazione al suo destino.
Le torture a Baghdad erano diventate una routine, ma alle torture si sono aggiunte le foto, perseppellire definitivamente il residuo dell’onore.
L’accelerazione della Storia sta permettendo adesso che le crudeltà inferte valla popolazione civile , cominciassero  ad emergere
Quelle foto non furono un "incidente di percorso" ma una programmata regia per raggiungere il punto di rottura in grado di esaltare la capitolazione degli sconfitti.
Chi ha insegnato a Lynnie e al suo compare e agli altri criminali del carcere di Abu Ghraib a mettere in atto una così feroce tecnica di distruzione materiale e morale ?
Bush non chiederà mai scusa al mondo arabo per questi crimini contro l’umanità, infatti insiste con l’incessante ritornello che si sarebbe trattato di un minuscolo gruppo non rappresentativo dell’esercito americano.
L’uomo incappucciato con i fili elettrici legati alle mani è diventato, per quei popoli, un simbolo, ancora più significativo di quello delle Due Torri abbattute in un attentato che ancora attende di essere chiarito nei modi, nelle incongruenze enelle false verità propinate.
Anche nella sua irrazionale bruttura, la guerra esige l’onore:
. un uomo quest’onore lo ha perso quando ha dovuto mentire al mondo intero per giustificarsi di un’aggressione neo-colonalista, camuffata come guerra preventiva contro i terroristi che avrebbero ordito l’attacco alle Due Torri;
. l’onore lo ha perso l’esercito che usato mezzi sproporzionati contro un nemico inesistente;
. l’onore lo ha perso il Congresso e il Pentagono che hanno permesso che oltre 3000 giovani americani morissero per una ingiusta guerra di conquista, al cui sfondo nereggia il petrolio.
Ora rischia di perdere l’onore l’intera nazione che non sa imporre la volontà democratica di porre fine ad una mattanza inaudita, che ha anche stimolato una guerra civile pur di sfiancare il nemico.









   
 



 
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