Carriera e meriti di ’Nick’o americano’ detto Nicola Cosentino
 











On. Nicola Cosentino

Politicamente è nato e cresciuto sulla spazzatura. Fin dall’ esordio elettorale, con le provinciali casertane del 1980, ha stretto accordi con la camorra dei Casalesi. Questa la conclusione delle indagine preliminari firmate dai pm Giuseppe Narducci e Alessandro Milita. Il protocollo della cancelleria della Procura di Napoli data giovedì 25 novembre la chiusura delle indagini. Un anno e sedici giorni prima la giunta per le autorizzazione a procedere per i parlamentari negava la richiesta d’arresto formulata dal gip.
Nicola Cosentino, l’uomo forte di Casal di Principe, conosciuto dai 21.011 abitanti del paese nativo con il soprannome di Nick ’o americano, non avrebbe partecipato a nessuna competizione elettorale senza avvalersi del supporto e la compiacenza dell’apparato criminoso e imprenditoriale gestito prima da Francesco Schiavone, poi da Antonio Iovine e Michele Zagaria. In questo modo si spiegherebbe l’ampio consenso ottenuto con un partitominore all’esordio elettorale. Nel 1980 il Psdi divenne primo partito a Casal di Principe con ’o americano candidato. Successi ripetuti a ogni tornata elettorale. Come avvenne anche il 23 aprile del 1995 quando entrò nel consiglio regionale campano con 12.851 preferenze, pari al 31,50% dei voti di preferenza espressi nella sola Provincia di Caserta. Un piglio pragmatico e affaristico quello di Cosentino, per gli inquirenti è un atteggiamento basato sul voto di scambio. Una dote di consensi da ricevere in cambio dei posti di lavoro garanti da una moltitudine di società controllate. Secondo gli inquirenti Cosentino avrebbe -garantito il permanere dei rapporti fra imprenditoria mafiosa, pubblica amministrazione ed enti a partecipazione pubblica-. Un piccolo impero tra Casal di Principe, San Cipriano ad Avera, Castel Volturno, che trova il consacrazione con la gestione del consorzio Ce4. È il gennaio del 2001 quando Mario Luise lasciò la gestione del consorzio al centro destra di Cosentinoe nel giro di poche settimane i dipendenti passarono da 20 a oltre 400. Testimoni raccontano che in una comparsata pubblica a chi gli chiedeva lavoro Cosentino avrebbe risposto con un -la Ce4 song io-. Ma il voto di scambio sarebbe il dato meno rilevante per l’impianto accusatorio. Per gli inquirenti l’attuale coordinatore del Pdl in Campania avrebbe anche -contribuito al riciclaggio e al reimpiego delle provviste finanziarie provenienti dal clan dei Casalesi-.
Una storia parallela quella di Cosentino e del consolidarsi della crisi dei rifiuti in Campania. L’ex sottosegretario all’Economia avrebbe messo su -un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe-Fisia-. Cosentino avrebbe inoltre instaurato -un’illecita e autonoma gestione a livello provinciale-. Da qui nascerebbe la “provincializzazione della gestione rifiuti” che ha determinato l’impianto della gestione dell’emergenza varato da Berlusconi prima con il decretolegge 90 poi convertito in legge 123 il 14 Luglio 2008. Il Provincia-centrismo inaugurato da Cosentino sui rifiuti è alla base della polemica interna al Pdl registrata tra l’uomo forte di Casal di Principe e la ministra Carfagna. Adesso il legali del coordinatore campano del Pdl hanno venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive, scontato il rinvio a giudizio. La strategia difensiva si baserà tutta sull’invocata inattendibilità dei collaboratori di giustizia. Adesso toccherà agli ex camorristi Gaetano Vassallo e Luigi Guida parlare in aula.
Per Luisa Bossa, parlamentare del Pd nella Commissione bicamerale antimafia: -È una vicenda drammatica quella che riguarda Cosentino. L’inchiesta vede riscontri, trascrizioni, e il buon lavoro della magistratura. Dico che non bastano le dimissioni da sottosegretario. Intorno a Cosentino a Napoli e in provincia c’è tutto un coacervo di persone e forze. Se resta coordinatore gli resta un potere fra le mani. Meglio che si dimettesse dacoordinatore regionale del Pdl. Così da sgombrare il campo da ogni dubbio e perplessità. Così da poter difendersi anche meglio in sede processuale-.
alessandro di rienzo-ami-









   
 



 
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