Flop auto elettriche
Dagli Usa primo allarme
 











Ci siamo: dopo mesi, anzi anni, di discorsi sull’auto elettrica ora la parola passa al mercato e arrivano le prime sorprese: i modelli sembrano invendibili. Le prime due auto alimentate da batterie (Chevrolet Volt e Nissan Leaf) nel primo mese di commercializzazione (dicembre) negli Stati Uniti hanno fatto segnare consegne ridicole. Ossia 300 Volt e appena 10 Leaf. E secondo l’Associated Press che cita dealer locali le previsioni per il prossimo futuro sono tragiche.
General Motors e Nissan continuano ad affermare di essere piene di ordini (addirittura oltre 50 mila) e che nel 2012, quando le due vetture saranno disponibili sull’intero mercato americano, ci sarà la svolta. Sarà, intanto l’anno di "svolta" 2011 per gli americani è già diventato 2012. E questo significa che per noi europei tutto slitta al 2013. Ora ogni cosa è legata ai numeri delle immatricolazioni: da lì si capirà se c’è interesse per queste auto e se il pubblico - di questitempi - è disposto a spendere cifre considerevoli per viaggiare in elettrico: in Usa una Volt costa 40.280 dollari e una Leaf 32.780. Ossia più di una Cadillac o di una Corvette tanto per capirci e quasi il doppio di una vettura di prestazioni equivalenti.
Va detto poi che questi listini godono al momento di un maxi incentivo governativo di 7.500 dollari - deciso dal Congresso per il lancio delle auto elettriche - che potrebbe poi non essere più confermato nei prossimi sei mesi. Come finirà? Mistero. La situazione sembra comunque preoccupante perché proprio i primi mesi di lancio dovevano essere quelli "del tutto esaurito" e perchè le immatricolazioni fotografano una situazione di crisi per le elettriche che (da quello che ci era stato raccontato da anni) a dicembre 2010 sarebbero state "regolarmente in vendita" in Usa.
Ma è chiaro che a fronte di bassi numeri di vendita, almeno per ora, i costruttori possano nascondere la verità sostenendo di non avere disponibilità di prodotto.Un alibi che fra qualche mese non reggerà più. E allora - a fronte di vendite inesistenti - le varie marche si troveranno davanti ad bivio. Delle due l’una: o ammettere di non essere in grado di costruire le macchine a prezzi concorrenziali o ammettere la disfatta commerciale. de repubblica -Vincenzo Borgomeo









   
 



 
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