Gli Stati Uniti, pur appoggiando in Egitto il governo alleato di Hosni Mubarak, da almeno tre anni sostengono segretamente alcuni dissidenti che sarebbero dietro la rivolta di piazza di questi giorni come parte di un piano per favorire un «cambio di regime» in senso democratico al Cairo nel 2011: è quanto rivela oggi il sito del quotidiano britannico The Telegraph, che cita un documento diplomatico segreto pubblicato dal sito Wikileaks. La rivolta che minaccia il potere di Hosni Mubarak era stata pianificata da tre anni, con il sostegno segreto degli Stati Uniti. Il file descrive il contenuto di un incontro tra un attivista del Movimento 6 aprile, protagonista delle proteste di questi giorni, e i diplomatici di Washington. "Diverse forze di opposizione (i partiti Wafd, Nasserite, Karama, Tagammu, i Fratelli musulmani, Kifaya, i Movimenti socialisti rivoluzionari)", si legge nel memo dell’ambasciatore Margaret Scobey, "hanno siglato un pianotacito per la transizione a una democrazia parlamentare, con una presidenza debole e un parlamento e un primo ministro forti, prima delle elezioni presidenziali del 2011". Il piano, prosegue Scobey, "è talmente delicato da non poter essere messo per iscritto". Così, anche la stessa identità del giovane attivista, avvertiva la diplomatica, avrebbe dovuto restare "segreta" per timore di "ritorsioni" da parte delle autorità egiziane al suo rientro in patria da un viaggio negli Stati Uniti. Washington, infatti, aveva provveduto a far partecipare il giovane -che si era guadagnato la fiducia americana anche per le torture inflittegli dal regime anni prima- a un "summit" di giovani attivisti organizzato a New York dal Dipartimento di Stato, dal 3 al 5 dicembre 2008. Al rientro l’attivista era stato fermato dalla polizia all’aeroporto del Cairo e gli erano stati sequestrati gli appunti sulla riunione americana. -AGI-
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