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Le follie della sanità campana. Un dirigente sanitario di Eboli guadagna in un solo giorno più di quanto un operatore sanitario in un mese. Se il dato lo traduciamo su scala annuale: l’operatore sanitario guadagna con tanto di 14esima 22.400 euro l’anno il dirigente 670mila. Il tutto per una utenza che paga anche dieci euro per una ricetta medica e 50 un ricovero in codice bianco al pronto soccorso. Gli operatori sanitari di Salerno sono in occupazione pacifica, presso i sedi dell’Asl, da due giorni: «Con il blocco del turnover abbiamo turni massacranti, anche in rianimazione e nei pronto soccorso». (intervista a Vito Storiello dell’Unione Sindacale di Base) Chi lavora nei pronto soccorso Un’occupazione pacifica dei locali dell’Asl di Salerno e un tavolo finalmente aperto con la prefettura. Questa la vertenza degli operatori sanitari di Salerno. Una vertenza che vede i sindacati uniti su un unico fronte per una mobilitazione radicata in tuttii presidi ospedalieri. Una protesta che riguarda qualcosa come settemila operatori sanitari ma centinaia di migliaia di utenti. I lavoratori chiedono l’approvazione di un contratto integrativo fermo ormai da più di un anno e mezzo. Da una parte la rivendicazione economica riguardo la progressione orizzontale: «Non abbiamo il buono pasto notturno e la liquidazione degli straordinari», spiega Vito Storiello dell’Usb. «Poi sul piano dei livelli di assistenza con il blocco del turnover abbiamo turni massacranti». Una situazione che si verifica anche nei reparti più delicati come «nei pronto soccorso e in rianimazione, reparti che mettono direttamente a rischio la salute dei cittadini». Pagano i cittadini Utenti che pagano un servizio oneroso per un servizio che, per come organizzato, non può essere certo egregio. «Arriviamo a pagare un ticket per una ricetta medica qualcosa come dieci euro, cinquanta per un ingresso in codice bianco al pronto soccorso». Un salasso, una doppiasventura chi non si sente bene. «Questo per un sistema politico che ha finanziato clientele per auto sostenersi» incanza il sindacalista. «Per un posto letto i costi nella nostra regione sono di una volta e mezzo rispetto il settentrione». I patrizi e i romani del comparto sanitario È una protesta che parte da lontano, che riguarda i presidi ospidalieri di importani centri come Scafati, Sarno, Nocera, Mercato San Severino, Cava dei Tirreni, G. Da Procida, Battipaglia, Eboli, Oliveto Citra, Agropoli, Roccadaspide, Polla- S. Arsenio, Vallo della Lucania, Pagani e Sapri. Tutte considerate isole felici, ciò che rimane della Campania felix. Ma che in materia di sanità ha nulla da invidiare rispetto tutto il meridione. Causo del malessere la mala gestione. «Abbiamo fatto un manifesto con una vignetta: patrizi da una parte e plebei dall’altra» spiega ancora Vito Storiello. «Vediamo medici che aumento il salario accessorio fino a punte di sei, sette mila euro medi. E ribadisco medi.Perché cito il caso di un dirigente di Eboli che ha preso in un anno 670mila euro, cioè 1700 euro al giorno. Mi chiedo perché non indaghi la Procura. Un lavoratore del comparto guadagna 1600, 1700 euro al mese. Questo il nostro salario, se non ci sono decurtazioni sulla busta paga».de ami-Adriano Meis
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