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Un ricambio ai vertici delle Asl è assolutamente opportuno. Abbiamo bisogno di affidare la gestione della sanità a manager in grado di ridurre significativamente gli sprechi, che sono la vera causa del deficit, e di applicare il piano di riordino ospedaliero nell’esclusivo interesse dei cittadini, garantendo a tutti il diritto alla salute. “Non è una punizione nei confronti dei direttori generali, in un settore così delicato, dove si concentra l’85% delle risorse regionali, sia quantomeno opportuno”. Azzerare i vertici Asl, un must per il Partito Democratico che torna ancora sulla questione già oggetto di querelle con l’Assessore alla Salute Tommaso Fiore. Una maretta che, certo, non passerà. L’Assessore vendoliano aveva risposto alla richiesta del segretario regionale Sergio Blasi, affermando che le proposte avanzate dal partito di Bersani erano troppo vicine all’universo piddiellino. Ma la proposta del Pd torna con prepotenza. "Continueremo a spingere per la proposta di individuare meccanismi in grado di rompere il legame tra politica e incarichi", ha dichiarato il presidente del partito, il Sindaco Michele Emiliano, a margine del direttivo. Come cambiare il sistema delle nomine politiche? "Sostituendo tutti gli attuali direttori", ha spiegato il primo cittadino barese. "Proponiamo che vengano sostituiti con altri nuovi, che non abbiano mai ricoperto incarichi del genere. Gli ultimi ammessi -ha proseguito il gladiatore- sono tutti in possesso dei requisiti di merito e dunque, riteniamo necessario intraprendere un percorso nuovo, che dia le giuste garanzie". E questo potrebbe tradursi nell’ingresso non solo di nuovi, ma anche di giovani nella direzione delle aziende sanitarie locali. Ma il Pd non si è occupato solo della questione sanità. In caldo, ci sono altre proposte che si inseriscono in quella che potrebbe dirsi una "primavera" politica per il più grande partito di centro sinistra. Come lariforma della legge elettorale, con la riduzione dei consiglieri regionali a 50, e la preferenza obbligatoria doppia (uomo-donna), per favorire l’ingresso delle donne e la rappresentanza femminile nelle istituzioni. Insomma, una ventata di aria fresca e nuova politica, fatta di proposte e nuove idee, dopo un lungo periodo di letargo tutto democratico.
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