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Sanità: Ospedale Lastaria a rischio chiusura? |
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Il rischio riconversione è dietro l’angolo per l’ospedale “FRANCESCO LASTARIA”. E a giudicare dalla scarsa partecipazione di consiglieri regionali (soltanto Giannicola De Leonardis e Giandiego Gatta per la Provincia di Foggia), dei vertici dell’ASL foggiana, dei medici del presidio ospedaliero e degli stessi consiglieri comunali di Lucera, a quello che alla fine si è rilevato soltanto un dibattito quasi sterile e non un consiglio comunale monotematico sulla questione come si era auspicato peraltro da parte della stessa maggioranza di governo della città che aveva sollevato il problema ospedale pare proprio che le avvisaglie vi siano tutte. E’ vero, soltanto nel 2012 si riparlerà di tagli, dopo le ulteriori verifiche che saranno eseguite sul campo quest’anno. Ma se è vero come è vero che il parametro dei 500 nati all’anno che nascono in una divisione ostetrico-ginecologica sia il discrimine che il Governo nazionale ha posto per mantenere inpiedi un reparto di quel genere, non c’è specificità territoriale che tenga a far sopravvivere il reparto e dunque lo stesso presidio ospedaliero lucerino. Già, perché poi la sottrazione eventuale di posti-letto, quelli di “ostetricia”appunto, andrebbero a intaccare irrimediabilmente tutta la struttura nosocomiale. E non fa niente se poi l’eccellenza di alcuni reparti emerge; oggi la visione sistemica della sanità guarda i numeri. E i numeri purtroppo condannano l’ospedale di Lucera, se permarranno quelli attuali. Sono 127 i posti-letto su cui conta il “Lastaria” e nel 2010 il reparto dei nascituri ha dimesso poco più di 400 unità. Inoltre ’’Nella riunione di oggi abbiamo preso atto e ascoltato le ragioni delle problematiche della Puglia e ci riserviamo di tornare sull’argomento il 6 aprile al tavolo di confronto sui piani di rientro’’: lo ha detto il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto al termine di un incontro dedicato ad alcune norme di stabilizzazione nellasanita’ pugliese, bocciate recentemente dalla Consulta dopo essere state impugnate dal Consiglio dei Ministri. ’’Quello di oggi - ha spiegato Fitto - e’ stato un incontro interlocutorio; ci riserviamo di comprendere meglio dopo un confronto con i ministri dell’Economia e della Salute’’.
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