Liste d’attesa gonfiate ad arte sospetti della procura sui medici
 











Un’indagine sui tempi d’attesa al Policlinico e in alcuni ospedali di Bari. E una serie di verifiche anche sulle cartelle cliniche di alcuni pazienti per verificare la corrispondenza con il tipo di interventi dichiarati. La Guardia di finanza, su delega del sostituto procuratore Francesca Pirrelli, sta lavorando da qualche mese su uno dei punti dolenti del sistema sanitario pugliese. L’indagine nasce da alcuni accertamenti sul reparto di Neurochirurgia ma si è estesa in un secondo momento a tutta l’azienda sanitaria.
Il sospetto è che in alcuni reparti vengano allungate le liste d’attesa per spingere i pazienti verso gli studi privati dei professionisti. Per questo motivo i militari stanno analizzando le cartelle cliniche dei pazienti ricoverati incrociandole con le agende dei reparti e degli studi privati dei medici. Nelle scorse settimane sono state chiamate alcune persone per verificare se l’intervento riportato nelle carte corrispondesse conquello effettuato realmente.
Inoltre secondo una serie di testimonianze raccolte, in alcuni casi i medici avrebbero promesso ai pazienti corsie preferenziali se fossero passati dai loro studi privati. "Un fatto del genere non ci risulta - spiega il direttore generale del Policilinico Vitangelo Dattoli - Ma il nostro impegno per centralizzare il Centro unico di prenotazioni e affidare al Cup, come prevede la legge, anche le agende degli studi privati è proprio per evitare storture di questo genere". La magistratura sta aspettando il deposito dell’informativa finale da parte delle fiamme gialle per decidere il da farsi.
Quella delle liste d’attesa non è però l’unica direzione che ha preso l’indagine. Contemporaneamente i militari stanno verificando se le visite private vengono effettuate in maniera lecita oppure a nero. Caso quest’ultimo che creerebbe un danno anche al servizio sanitario perché i medici da un lato intascano una quota extra per lavorare in esclusiva, dall’altro nonversano all’ospedale la quota dovuta per le loro visite private. Il meccanismo al quale sta lavorando la Finanza è lo stesso individuato dai carabinieri dei Nas che stanno facendo una serie di accertamenti su una quindicina di professionisti a Bari e provincia. Sabato hanno provveduto a denunciare quattro professionisti (tre del Policlinico, uno in servizio all’ospedale di Altamura) per truffa e peculato. Ma l’indagine è soltanto all’inizio: sono state acquisite le liste di tutti i medici ospedalieri che effettuano la libera professione negli ospedali di Bari e nelle principali strutture della provincia. Le prime risposte potrebbero arrivare già nelle prossime settimane. la repubblica-giuliano foschini









   
 



 
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