Via libero al decreto “anti-sviluppo”. Le spiagge? Ai privati
 











E’ infine stato dato il via libera al decreto legge con le norme per lo sviluppo. Un decreto che doveva essere licenziato a fine aprile e che è stato fonte di tensioni fra Romani e Prestigicamo in particolare sul nodo della certezza dell’investimento legata all’allaccio sulla rete. La questione è stata risolta prevedendo un indennizzo in caso di ritardo di allaccio entro 30 giorni, ma il decreto che è una vera e propria legge omnibus non poteva che inevitabilmente sollevare le polemiche di opposizioni e di associazioni ambientaliste su alcuni punti del tutto ambigui come è per il fotovoltaico e la gestione del demanio pubblico che privileggerebbe in toto i privati. Questi, in sintesi, i punti principali.
Credito d’imposta - Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha confermato che il testo prevede all’articolo 1 gli incentivi per la ricerca anche sanitaria e farmaceutica: "Imprese farmaceutiche, Università ed enti di ricerca saranno in gradodi avere il credito di imposta". Un decreto successivo catalogherà i centri di ricerca "abilitati". La stessa forma di incentivo è prevista (articolo 2) per le aziende che assumono donne al Sud in settori che presentano un forte gap uomo-donna (superiore al 25%). In particolare, il provvedimento prevede una defiscalizzazione del 50% dei costi salariali per assumere lavoratori
svantaggiati nei 12 mesi successivi all’emanazione del decreto e nei 24 mesi se particolarmente svantaggiati.
Concessioni balneari da un secolo - Fermo il diritto di passaggio su spiagge e scogliere, il terreno (o l’immobile) su cui ci sono insediamenti turistici come gli stabilimenti balneari sarà oggetto non più di concessione, ma di diritto di superficie; il "prestito" durerà 90 anni e il pagamento sarà annuo e determinato dall’agenzia del territorio in base dei valori di mercato. Secondo Tremonti, il termine lungo favorisce la programmazione economica da parte delle imprese e tutela gli investimenti.Dell’articolo 3 fa parte anche la disciplina di distretti turistico-alberghieri "a burocrazia zero".
Opere pubbliche - L’articolo 4 del decreto riguarda la disciplina delle opere pubbliche e prevede una serie di misure per ridurre le pratiche burocratiche. Tra l’altro modifica la prova dei requisiti di partecipazione alle gare di appalto (c.d. requisiti di moralità), con l’obiettivo di ridurre la discrezionalità degli enti appaltanti. In particolare, si spiega nella bozza, "viene ridefinita la disciplina concernente le condanne penali ostative alla partecipazione alle gare e le false dichiarazioni rese dai concorrenti alla stazione appaltante. Nel provvedimento è prevista anche la tipizzazione delle cause di esclusione dalle gare, limitandole soltanto a quelle previste dal codice degli appalti e dal regolamento di esecuzione. Viene inoltre alzato a un milione di euro (dagli attuali 500mila) l’importo dei lavori per i quali si può procedere all’assegnazione senza ricorrere alla garad’appalto.
Carta d’identità elettronica - Nel decreto, ha detto il ministro Tremonti durante la conferenza stampa, c’è anche la carta di identità elettronica che dovrebbe assorbire in un chip tutti i dati dei documenti vari di cui oggi è titolare un cittadino.
Assunzione precari scuola - Il decreto prevede un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di docenti e personale tecnico amministrativo. Il piano riguarda gli anni 2011-2013 ed è basato sui posti vacanti in ciascun anno. Le assunzioni, circa 65 mila, verranno effettuate in base alle graduatorie vigenti, ma l’intero progetto rimane condizionato al rispetto della stabilità dei conti.
Mutui - Sarà possibile rinegoziare i mutui casa fino a 150.000 euro per chi ha un mutuo a tasso variabile e deve far fronte a rate più pesanti a causa dell’aumento dei tassi. Potrà chiedere la rinegoziazione, fino al 30 aprile 2012, il mutuatario che abbia un reddito isee non superiore a 30.000 Euro e sia in regola con ipagamenti. Con la rinegoziazione il tasso viene trasformato da variabile in fisso per la durata residua del mutuo. Mutuatario e banca possono concordare l’allungamento del mutuo fino a un massimo di 5 anni.
Piano casa - Viene introdotta una disciplina nazionale a cui le Regioni dovranno adeguarsi. Diventano possibili ampliamenti fino al 20% per gli immobili che vengono ristrutturati con una riqualificazione energetica, mentre arriva un premio di volumetria del 10% anche per gli edifici non residenziali. Non solo, sarebbero incentivate le operazioni di abbattimento-ricostruzione dando inoltre più libertà "architettonica". Le procedure infine saranno semplificate, con il meccanismo del silenzio-assenso e la Scia (segnalazione certificata di inizio attività).
Controlli più morbidi alle aziende - Nel contesto delle misure a favore delle imprese, il decreto sviluppo prevede anche una stretta sui controlli amministrativi: le "visite" in azienda dovranno essere riunite in un unicoaccesso che sarà semestrale e non potrà durare oltre 15 giorni. Inoltre, gli agenti della Guardia di finanza non potranno presentarsi in divisa, ma dovranno essere in borghese.
A livello locale (regioni, comuni e province) il coordinamento dei controlli effettuati sarà affidato alle Camere di commercio o allo Sportello unico per le attività produttive. Tra l’altro, l’eccesso di verifiche diventa un illecito disciplinare: ossia, se un finanziere o un ispettore pubblico "vessa" un’azienda opprimendola con controlli, sarà punito.

 










   
 



 
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