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Leggina RSA impugnata dal Governo La legge della Regione Puglia sulle residenze sanitarie e socio sanitarie assistenziali e riabilitazione è stata impugnata dal Consiglio dei ministri dinanzi alla Corte costituzionale. Il Consiglio dei Ministri lo ha deciso oggi, su proposta del ministro per i rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, e su conforme parere dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca. La legge regionale impugnata è n.5/2011, ’Norme in materia di Residenze sanitarie e socio sanitarie assistenziali (Rssa), riabilitazione e hospice e disposizioni urgenti in materia sanitaria’’. Alcune disposizioni regionali infatti autorizzano il superamento del limite complessivo di posti letto fissato dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario, sul quale è stato raggiunto un Accordo tra il presidente della Regione Puglia e il governoil 29 novembre 2010. Altre disposizioni escludono le aziende ospedaliero-universitarie dal blocco del turn-over previsto dal medesimo Piano. Per questo, le norme regionali - s’informa in una nota ministeriale - si pongono in contrasto con i principi fondamentali della legislazione statale diretti al contenimento della spesa pubblica sanitaria secondo i quali gli interventi previsti nell’Accordo e nel Piano invece "sono vincolanti per la Regione, che è obbligata a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro". Le disposizioni regionali violano - secondo il ministro Fitto - l’art. 117, terzo comma della Costituzione, in quanto contrastano con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica. Decaro (PD Regione): diamo a Fitto le chiavi degli ospedali. "Le norme regionali contestate dal Consiglio dei ministri su proposta di Raffaele Fitto, sono propedeuticheall’attuazione del Piano di rientro sanitario e nient’affatto in contrasto con l’accordo raggiunto col governo. Ma se proprio Fitto ci tiene, possiamo sempre dargli le chiavi dei nostri ospedali così potrà usarli, magari, per costruirci dei Casinò o quant’altro il ministro abbia in mente". Lo sostiene il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, commentando la notizia che il governo ha impugnato, dinanzi alla Consulta, la legge regionale sulle Rsa. "Il governo - spiega il capogruppo Pd - prima ci impone di chiudere gli ospedali e ora impugna una legge con la quale stiamo tentando strenuamente di difendere il diritto alla salute di tutti i pugliesi, cercando di limitare i danni causati da un Piano di rientro al quale ci hanno costretto Fitto e compagni. Quello che stiamo tentando di fare, infatti, è riconvertire quegli ospedali che ci è stato imposto di chiudere, ovviando al conseguente taglio di posti letto con l’apertura di Rsa e la costruzione di una offertasanitaria territoriale". Per Decaro, invece, "il governo ci pone di fronte a un paradosso che non ha alcuna spiegazione e che specula sulla salute di quattro milioni di persone: questo gioco, al quale il governo continua insopportabilmente a sottoporci, è pagato da tutti i pugliesi che non hanno alcuna colpa se il governo vede ormai, nella Puglia, solo un nemico da battere".
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