Gli indignados greci. In migliaia a piazza Sintagma
 











Almeno 20.000 persone si sono radunate da ieri in piazza Sintagma ad Atene. Sono giovani e anziani, disoccupati, precarie, studenti, madri con bambini al seguito. Persone di tutti i ceti sociali messi ginocchio dalla crisi. Una protesta trasversale che per eterogeneità e forme somiglia molto a quella spagnola. Picchetti di massa si segnalano in numerose città elleniche e il contagio della protesta sembra destinato a espandersi. Le voci più che concrete di una possibile uscita dall’euro della Grecia e di un suo ritorno alla dracma stanno esasperando il clima di un Paese già messo a dura prova e la cui crisi monetaria oltre che allarmare l’Europa rischia di trasformarsi in una gigantesca operazione speculativa e di svendita del patrimonio pubblico.
Il governo greco è riluttante a mettere sul mercato asset pubblici e ritiene che le privatizzazioni avrebbero più possibilità di sucesso con un coinvolgimento diretto di Unione europea e Fondo monetariointernazionale. "Il miglior modo di procedere - sostiene un banchiere coinvolto nel processo di privatizzazione - è quello di far decidere un’agenzia indipendente". "I politici locali - spiega - sono riluttanti perchè sanno che i greci sono contrari alle privatizzazioni". Il governo ha nominato diverse banche come advisor ma il processo stenta a partire poichè chi deve vendere è restio a farlo. La proposta è quella di consentire a Bce, commissione Ue e Fmi di sovrintendere al fondo che gestisce le operazioni per decidere il prezzo delle attività da cedere.









   
 



 
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