Asl, il manager Pansini si dimette "Poco serio il gioco del totonomime"
 











Nicola Pansini dice basta. "La mia dignità non ha prezzo". Il direttore generale della più grande Asl italiana, quella di Bari, decide di mollare gli ormeggi. "Mi dimetto. Dall’1 luglio. L’ho comunicato ufficialmente con una lettera al governatore Nichi Vendola e all’assessore alla Salute Tommaso Fiore. Time out. Anzi, game over". Un anno e otto mesi fa era stato proprio il professore universitario prestato alla politica a tirare fuori dal cilindro il nome di Pansini, classe 1953, che all’epoca dirigeva l’istituto oncologico. Il ciclone Cosentino  -  Lea Cosentino, l’ex dg della Asl coinvolta in affari tutt’altro che trasparenti destinati a terremotare il già malandato pianeta dell’assistenza sanitaria e, per questo, licenziata su due piedi da Vendola & C. con l’accusa di avere infangato "l’immagine e il prestigio dell’amministrazione regionale"  -  sembrava travolgere irrimediabilmente l’esecutivo del rivoluzionariogentile.
Bisognava cambiare passo. Era il mese di ottobre del 2009. Venti mesi più tardi, Pansini getta la spugna. "Non è possibile condurre un’azienda così complessa limitandosi a vivere alla giornata. Sono una persona seria, io". Il valzer delle poltrone  -  quelle dei dg  -  crea scompiglio. "La politica deve dare stabilità. Il governo della sanità non può essere affidato al caso. Un gruppo di dg da sostituire fin dai prossimi giorni; per gli altri, compreso il sottoscritto, bisognerebbe attendere l’autunno prima del cambio della guardia. L’ideale sarebbe stato avvicendare tutti i manager nello stesso momento. Il mio mandato tra l’altro scade a novembre del 2012, ma chi collabora con me sa che farò la valigia nel giro di qualche mese... Ripeto: non è serio. Tutte le scelte, intendiamoci, sono legittime. Però non può essere calpestata l’onorabilità della gente. In queste ore mi telefonano uomini politici per assicurarmi che "sarò recuperato". Ma io non sonomica un’auto da rottamare. Le mie dimissioni vogliono essere uno stimolo per la classe politica, perché sia credibile". Fiore, assessore e amico di Pansini, pare che abbia provato a trattenerlo. "L’ho guardato negli occhi e gli ho spiegato: "Tommaso, non chiedermi cose che tu stesso non faresti".
Le dimissioni a sorpresa di Pansini rischiano di accelerare decisioni che il governatore Nichi Vendola avrebbe preferito prendere la prossima settimana al suo ritorno dal viaggio negli Stati Uniti. Ieri sera, tuttavia, risultava convocata una giunta regionale per martedì prossimo, data suggerita dall’assessore alle Politiche agricole Dario Stefano per avviare la mini riforma dei consorzi di bonifica. Ma non è escluso che si possa convocare una seduta straordinaria già oggi. Il disimpegno del manager della Asl barese, però, scompagina le caselle delle nomine anche se non è detto che le complichi. Le Asl interessate al cambio di guardia ora diventano cinque e questo mette nelle condizionil’assessore Fiore di recuperare Rocco Canosa che sarebbe riconfermato direttore generale. Il manager potrebbe trasferirsi da Andria a Bari sempre che a succedere a Pansini non sia Mimmo Colasanto, direttore generale a Taranto. Aperte per il rinnovamento invocato dal Pd sarebbero dunque le tre Asl salentine: quelle commissariate di Lecce e Taranto e quella in scadenza di Brindisi. Difficile che Rodolfo Rollo venga riconfermato nel capoluogo messapico. E anche se il commissario Paola Ciannamea è nella rosa più ristretta dei papabili dopo la scrematura che ha messo fuori i manager con qualche precedente con la giustizia, contabile soprattutto, a Lecce sembra destinato Thomas Schael sempre che non si decida di puntare sui giovani come Carlo Dicesare, classe ’64, il più giovane dei 30.la repubblica-Lello Parise e Piero Ricci









   
 



 
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