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Alla fine, con un blitz in puro stile vendoliano - "sparigliare per governare" - la giunta regionale potrebbe sorprendere tutti e decidere di cambiare, o confermare, ma in un colpo solo i sei direttori generali, nessuno escluso, delle Asl. L´autunno poi porterà consiglio a proposito degli ultimi quattro fortini della sanità dove pure dovranno andare in scena altrettanti passaggi di testimone. Per policlinico, ospedali riuniti di Foggia, oncologico intitolato a "Giovanni Paolo II" e "De Bellis" in quel di Castellana Grotte, le nomination possono attendere. Quanto ai "magnifici sei" destinati a salire sugli scudi delle aziende sanitarie, i nomi dovrebbero saltare fuori non prima della fine della prossima settimana - "mentre impazza la guerra politica sulle poltrone, il governatore parte per gli Stati Uniti" ridacchiava, ieri, il capogruppo del Pdl Rocco Palese - e la ruota della fortuna continuerà inevitabilmente a girare fino al rientro di NichiVendola dalla missione americana. Nel frattempo l’assessore alla Salute Tommaso Fiore, l’altro giorno rassicurava un po’ tutti: "Siamo vicinissimi alla soluzione". Già, ma qual è questa soluzione? Lo stesso Fiore mette le mani avanti: "Onestamente, non sono in grado di fare previsioni". Ma le indiscrezioni delle ultime ore raccontano che per il sestetto di dg, potrebbe materializzarsi una decisione "equilibrata": tre manager farebbero parte delle vecchie conoscenze - quelli delle Asl di Brindisi, Taranto e Bat, Rodolfo Rollo, Domenico "Mimmo" Colasanto e Rocco Canosa -, gli altri tre sarebbero new entry. Per Bari, Lecce e Foggia spunterebbero all’orizzonte due settentrionali nonché un tedesco. Thomas Schael sarebbe il primo straniero alla guida di un’azienda sanitaria made in Puglia: quella di Foggia (l’uscente è Ruggiero Castrignanò). Dopo che per un paio d’anni scarsi, tra il 2005 e il 2007, il teutonico era stato dg dell’Asl di Crotone (due ospedali pubblici e sei clinicheconvenzionate). Il senigalliese Maurizio Belligoni, psichiatra, ex direttore dell’Ars (azienda regionale sanitaria) delle Marche ed ex assessore alle Politiche sociali ad Ancona in nome e per conto di Rifondazione comunista, potrebbe diventare dg a Lecce, gestita dal commissario Paola Ciannamea. Non lontano da Taranto, dove vive la madre. A Bari si disegna l’identikit del vicentino Valdo Mellone, un’esperienza come dg e coordinatore veneto del Tribunale per i diritti del malato. Dovrebbe prendere il posto di Nicola Pansini, che a sorpresa annuncia di volere abbandonare la partita dall’1 luglio e coglie tutti in contropiede. Professionista illuminato, Pansini aveva capito che l’avrebbero costretto a fare la valigia e gioca d’anticipo: "Tolgo il disturbo". Vendola al ritorno dagli States, farà l’ultimo tentativo per trattenerlo. Fiore, maliziosamente, comunque aveva fatto sapere: "Prima che si dimettesse avevamo chiacchierato a lungo e non aveva escluso di poter essere a disposizioneper altri incarichi".La repubblica-Lello Parise
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