Annunciando un calendario di ritiro dall’Afghanistan più rapido di quanto richiesto dai comandanti militari, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha affermato che 10 mila soldati torneranno a casa entro la fine dell’anno e che altri 23 mila rientreranno entro l’estate del 2012. "Per l’America, è tempo di concentrarsi sulla costruzione di una nazione qui a casa ", ha detto Obama nel suo intervento dalla East Room della Casa Bianca trasmesso in tv. Il ritiro avrà inizio nel mese di luglio e proseguirà in maniera continua nei successivi 14 mesi, riducendo la presenza Usa in Afghanistan da 100 mila unita’ a meno di 70 mila. Poi, dopo questo arco di tempo, gli Stati Uniti continueranno ritirare le truppe ha detto Obama senza fornire numeri specifici e rilevando che "enormi sfide rimangono. Questo è solo l’inizio, ma non la fine, del nostro sforzo". "Dovremo svolgere il duro lavoro per mantenere le conquiste raggiunte", ha aggiunto. LaFrancia seguirà l’esempio del presidente Obama per il ritiro delle truppe dal Paese. Lo ha detto Nicola Sarkozy, riferisce una nota della presidenza francese, precisando che verrà avviato un "ritiro progressivo" dei circa 4 mila militari dispiegati al momento in Afghanistan, in maniera proporzionale e secondo un calendario "paragonabile al ritiro dei rinforzi americani". La nota dell’Eliseo riferisce inoltre di una telefonata tra Obama e Sarkozy prima dell’annuncio in tv del presidente americano. I piani della Gran Bretagna, invece, restano invariati e la missione di combattimento dei circa 9mila soldati ora dispiegati si concluderà entro il 2015. Lo ha detto il primo ministro David Cameron, salutando l’annuncio del presidente Obama. "Manterremo sotto costante revisione i livelli delle forze britanniche in Afghanistan-ha detto Cameron - Ho già detto che entro il 2015 non ci saranno truppe da combattimento britanniche in Afghanistan e, qualora le condizioni sul terreno lopermetteranno, è giusto riportare prima a casa i militari", ha aggiunto il primo ministro in una nota. Il calendario di ritiro annunciato da Obama è solo "un passo simbolico" e i Talebani continueranno a combattere fin quando le forze della coalizione non lasceranno l’Afghanistan. Così i Talebani hanno risposto all’annuncio di Obama. "Obama e i suoi guerrafondai vogliono ingannare la loro Nazione con questo annuncio - si legge in una nota dei Talebani, rilanciata dall’agenzia di stampa Dpa - mentre in realtà non hanno alcun rispetto per i desideri della Nazione di portare a termine questa guerra e questa occupazione". Inoltre, per gli insorti le dichiarazioni di sconfitta dei ribelli nel sud dell’Afghanistan, storica roccaforte dei Talebani, ’’altro non sono che affermazioni prive di fondamento e propaganda’’. ’’I contribuenti americani - si legge - devono capire che, cosi’ come negli ultimi dieci anni, il loro denaro continua a essere sprecato in questa inutile guerra priva disignificato e a finire nelle tasche dei funzionari corrotti del regime di Kabul’’. ’’Ancora una volta - concludono i Talebani - l’Emirato islamico dell’Afghanistan vuole chiarire che la soluzione per la crisi afghana sta nel completo e immediato ritiro di tutte le truppe straniere e fin quando questo non avverra’ la nostra lotta armata si intensifichera’ di giorno in giorno’’.
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