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Agcom approva la delibera sul copyright
Stretta sui "pirati", no all’inibizione sui siti |
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L’Autorità garante per le comunicazioni ha approvato oggi lo schema di regolamento sul diritto d’autore. Regole che codificano cosa può legittimamente andare online e cosa no, e che conferiscono al garante poteri importanti. Su tutti, quello di poter chiedere la rimozione di materiale coperto da diritto d’autore dai siti che lo ospitano, con procedure precise. L’Agcom specifica che l’azione del Garante è in ogni caso alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e in ogni caso si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti coinvolte. Lo schema è stato approvato con i voti di tutti i commissari tranne quello di Nicola D’Angelo e c’è stata l’astensione di Michele Lauria. Il provvedimento è stato firmato dal commissario Gianluigi Magri, e all’approvazione seguiranno 60 giorni di consultazioni sul testo. Dopo le eventuali modifiche, la delibera sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e entrerà in vigore, verosimilmente non primadell’autunno 2011. Il testo appare meno restrittivo rispetto a quanto ipotizzato, e nei giorni scorsi sul web si erano diffusi timori di censura. Un precedente assoluto. Quella approvata oggi dall’Agcom è una regola che rappresenta un precedente unico al mondo, con l’Italia in posizione assolutamente pionieristica. Il provvedimento è incentrato alla tutela delle nuove forme di mercato multimediale e meno duro rispetto alle bozze dello scorso anno. Passano da 5 a 15 i giorni utili per rimuovere eventuali contenuti contestati. Ma soprattutto, il testo esclude interventi riguardo siti personali e amatoriali, distinti da fornitori di contenuto professionali. Tra le altre modifiche, è stata stralciata la prevista sezione del testo relativa ai siti esteri, che non potranno essere resi irraggiungibili. In caso di ipotesi di violazione, l’Agcom informerà l’autorità giudiziaria, che si attiverà nelle sedi competenti. Nello schema c’è posto anche per le rivendicazioni degli utenti, chepotranno rivolgersi al Garante se ritengono che un loro contenuto sia stato rimosso ingiustamente dal sito ospitante, ed eventualmente ottenerne la ripubblicazione dopo valutazione nel merito dell’Agcom. Ipotesi di censura. Naturalmente bisognerà esaminare il testo una volta definitivo per comprendere quale sia la linea di separazione tra questi due universi, difficile da definire in questi casi. Un blog affermato può essere considerato un sito "professionale" come ad esempio è Youtube? Questi e altri interrogativi mantengono in allarme il popolo della Rete, che dopo la mobilitazione dei giorni scorsi teme che lo schema possa essere usato come arma di censura unilaterale.
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