Sanità,Vendola: "La norma salva primari deve essere valida per tutti".
 











Nichi Vendola

Di seguito una dichiarazione del Presidente della regione Puglia Nichi Vendola che interviene sulla norma salva primari contenuta nella manovra finanziaria.
“Faremo tutti i passi necessari affinchè il Parlamento, in sede di approvazione della manovra di bilancio, consenta alle regioni in piano di rientro una deroga al blocco delle assunzioni che sia valido non solo per i primari. Senza questa fondamentale modifica, in Puglia sarebbero licenziati centinai di medici e il servizio sanitario subirebbe un colpo durissimo”.
Il segretario generale della Funzione pubblica Cgil Bari, Giuseppe Gesmundo, chiede un’audizione alla Commissione sanità della Regione Puglia, congiuntamente ai direttori generali delle Asl regionali, per "rivisitare le procedure con le quali la Regione Puglia ha stabilizzato i medici e gli infermieri pugliesi" che adesso rischiano di perdere il lavoro in seguito alla sentenza della Consulta i cui effetti sono stati ridiscussidal governo nazionale nella manovra finanziaria. "Una manovra - ha spiegato Gesmundo – che prevede la deroga delle assunzioni, per le regioni sottoposte a Piano di rientro, solo per i primari. Mentre noi chiediamo che la deroga sia estesa anche a medici e infermieri". Secondo la Cgil, sono in tutto 400 medici già stabilizzati che rischiano di perdere il posto di lavoro in Puglia. A questi si aggiungono 40 infermieri già stabilizzati, solo a Bari, mentre sono in tutto un migliaio gli infermieri precari, in tutta la Puglia, che non potranno essere stabilizzati una volta scaduti i 36 mesi di durata del contratto. "Per questo - conclude Gesmundo - nell’audizione della Commissione sanità dovremo affrontare anche il tema di come si dovrà gestire la sanità pugliese quando tutti questi medici e infermieri non potranno più lavorare".
“Smentiamo categoricamente quanto detto dal Presidente Vendola e dell’assessore Fiore, secondo cui nel recente Decreto Legge di stabilizzazione finanziaria, cisarebbe una specifica ‘norma anti – Puglia’ – ha detto Palese – la norma in questione è una ‘norma di sistema’: ribadisce che le sentenze della Consulta vanno applicate, ed impatta su molte Regioni italiane di centrodestra, di centrosinistra, del Nord e del Sud: basti pensare che nei primi 6 mesi del 2011 la Consulta ha emesso oltre 20 sentenze che dichiarano illegittime norme regionali su inquadramento del personale e basti vedere quante Regioni italiane sono sotto Piano di Rientro: Piemonte, Lazio,Campania, Calabria, Abruzzo, Molise. Piuttosto – ha aggiunto – perché la Regione Puglia da febbraio (data della sentenza della Consulta) ad oggi ha perso sei mesi senza fare nulla? E come mai dopo analoghe sentenze sul personale regionale ha risolto il problema in due giorni? Se si seguono le Leggi vigenti ed il contratto nazionale di lavoro, le soluzioni ci sono: le abbiamo proposte in Commissione e siamo pronti ad appoggiarle. Perché - ha aggiunto Palese - per il personale della sanitàVendola non applica i primi tre commi dell’art.2 della Legge Regionale 12/2010 che prevedono mobilità e deroghe della Giunta ai Direttori Generali sul blocco del turn over, ossia quello che Vendola chiede al Governo? Non è che per caso c’è qualcosa che non va sulle verifiche del Piano di Rientro?”.
“In questa manovra, invece, ci sono norme in favore della Puglia: la nostra Regione nel 2010 e nei primi 6 mesi del 2010 è prima in Italia per splafonamento della spesa farmaceutica: la manovra prevede che per il 2012 la parte splafonata sarà scontata del 35% dalle case farmaceutiche. Per la Puglia questo si traduce in un incremento di 70 – 80 milioni di euro sul Fondo Sanitario Nazionale”.
Infine un elenco di circostanze in cui il Governo nazionale negli ultimi due anni ha favorito la Puglia: “Questo –ha ricordato Palese – è lo stesso Governo che nel 2008 ha prorogato la rendicontazione dei Fondi Ue 2000 – 2006 salvando per la Puglia 150 mln di euro; che ha allentato i vincoli delPatto di Stabilità; che nel 2009 in Consiglio dei Ministri ha approvato una deroga ad hoc per rimediare ad un pasticcio della Giunta regionale ed ha salvato 600 mln di euro sulla sanità; che nel 2010 per la Puglia ha riaperto i termini di sottoscrizione del Piano di Rientro; che, sempre per la sanità, ha evitato il commissariamento della Puglia consentendole di accedere ad una integrazione sul Fondo Sanitario, per non farle superare il limite di deficit oltre il quale scatta il commissariamento. Se l’attività politica e gestionale di questo Governo Regionale continuerà a limitarsi ad una ricerca continua dello scontro, della rivendicazione, del ribaltamento di responsabilità, non c’è via d’uscita e anche i nuovi Direttori Generali resteranno generali senza soldati, senza armi e senza munizioni. Per parte nostra ribadiamo che esistono soluzioni che nel rispetto delle Leggi, dei contratti collettivi di lavoro e delle sentenze della Consulta, consentono di tutelare i lavoratori e ildiritto alla salute dei cittadini pugliesi. E siamo pronti a collaborare per individuarle ed attuarle”.









   
 



 
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