|
Scatta da oggi - con la manovra - l’aumento dei ticket: 10 euro sulle prestazioni specialistiche e 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso. Al momento le Regioni che hanno detto di volersi adeguare alla nuova normativa sono sei: Lazio, Liguria, Lombardia, Calabria, Sicilia, Basilicata. Piemonte, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia stanno ancora valutando il da farsi. Ma sembra cresce il fronte del "no". Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana: per ora rifiuterano di applicare il ticket sanitario. Il Lazio ha deciso di metterli per le visite specialistiche. Il presidente della Regione, Renata Polverini, ha detto che si tratta di “un problema che stiamo guardando con attenzione, che gli uffici stanno valutando e a cui cercheremo di dare risposte nell’ambito delle nostre competenze”. In Veneto il presidente della regione Luca Zaia ha spiegato: ”Siamo tra le pocheRegioni forse l’unica che ha deciso di affrontare questo nuovo salasso pur non avendo ‘superticket’ e addizionale Irpef. Anche senza i ticket garantiremo gli alti standar qualitative delle nostre cure come sempre”. Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria definisce la misura ”iniqua e ingiusta che colpisce e danneggia i cittadini. Iniqua anche perche’ si tratta di una tassa imposta a tutti senza tenere conto delle differenze di reddito. Inoltre una tale misura danneggia lo stesso sistema sanitari pubblico favorendo e aprendo spazi verso gli operatori privati”. Per Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna il ticket sanitario previsto dalla manovra «crea un doppio danno: ai cittadini e al servizio sanitario locale». «Applicando un costo in più alle prestazioni sanitarie comuni, ad esempio gli esami del sangue, rischiamo di incoraggiare i cittadini a rivolgersi ai privatì, avverte Errani, con la conseguenza che calano gli introiti per il serviziosanitario». «Il governo, a livello nazionale, ha deciso di finanziare solo 338 degli 824 milioni che costituivano l’ammontare dei trasferimenti statali sulla sanità. I restanti 486 milioni dovrebbero essere recuperati dal ticket«, spiega il governatore». In Emilia Romagna, il mancato trasferimento ammonterà a circa 30 milioni di euro. Nella regione, tuttavia, non scatterà il ticket sulle visite specialistiche: «Ci siamo dati due settimane per trovare formule più eque e adeguate». Chi è esente dal ticket i bambini sotto i 6 anni, gli anziani over 65, i titolari di pensioni sociali e invalidi di guerra sono alcune delle categorie che, alla luce della manovra approvata in via definitiva venerdi’, hanno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo (ticket) sulle prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e sulle altre prestazioni specialistiche ambulatoriali e che dunque non si dovranno preoccupare del ritorno delticket previsto e anticipato dalla manovra economica. Lo riporta il quotidiano online ’’Farmacista 33’’ che spiega come invece sia diverso per il ticket sui medicinali: in questo caso la competenza e’ delle Regioni, che hanno la possibilita’ di introdurre un ticket sui farmaci di fascia A (in genere una quota fissa per confezione o per ricetta). Ecco nel dettaglio le categorie esenti da ticket: cittadini di eta’ inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro; disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico; titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico; titolari di pensioni al minimo di eta’ superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare conun reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Godono dell’esenzione totale per invalidita’ gli invalidi di guerra e per servizio appartenenti alle categorie dalla I alla V, gli invalidi civili e invalidi per lavoro con una riduzione della capacita’ lavorativa superiore ai 2/3, gli invalidi civili con indennita’ di accompagnamento, i ciechi e sordomuti, gli ex deportati nei campi di sterminio nazista KZ (categoria equiparata dalla legge agli invalidi e mutilati di guerra) e le vittime di atti di terrorismo o di criminalita’ organizzata. Sono poi esenti dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni connesse alla loro condizione temporale le seguenti categorie di cittadini: donne in gravidanza; donatori di sangue; donatori di organi e tessuti; soggetti sospetti di essere affetti da Hiv; soggetti che si avviano alla prevenzione di tumori; soggettidanneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati; giovani con meno di 18 anni che cominciano un’attivita’ sportiva agonistica in una societa’ dilettantistica; soggetti con malattie croniche o rare che vanno inseriti nelle liste d’attesa per il trapianto.
|