Sanità: S. Raffaele Mediterraneo, ferma battaglia contro sprechi e abusi
Michelangelo Benvenuto
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa sul “San Raffaele del Mediterraneo”. Nel corso del suo intervento, il presidente Nichi vendola, ha dichiarato: Confermato l’investimento di 200 milioni per un grande ospedale pubblico tarantino (sia con la sperimentazione gestionale del San Raffaele di Milano sia con un’altra struttura di eccellenza) e confermata anche la natura pubblicistica dei contratti per tutti i lavoratori medici e paramedici del futuro ospedale (nel caso in cui fosse la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo). Il bando per la progettazione del nuovo ospedale inoltre sarà pubblicato dopo le opportune verifichi che la Fondazione del San Raffaele del Mediterraneo effettuerà con il nuovo management del San Raffaele di Milano per avere certezza e garanzia di continuità del progetto di “sperimentazione gestionale”. E se il San Raffaele di Milano dovesse andare incontro ad un fallimento, la regione Puglia continuerànell’investimento di 200 milioni di euro per garantire alla città di Taranto un ospedale pubblico di alto livello. Questi in sintesi alcuni degli elementi emersi nella conferenza stampa di questa mattina convocata dal a Bari Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per fare chiarezza sulla vicenda del San Raffaele del Mediterraneo. Insieme con lui, nell’incontro con i giornalisti, anche l’assessore al bilancio Michele Pelillo,ha dichiarato: “Mi auguro che con oggi si sia fatta chiarezza e si possa mettere il punto su una situazione su cui si è parlato troppo senza sapere e senza aver letto alcuna documentazione, cercando una speculazione di basso profilo”. Secondo Pelillo “A Taranto c’è una mobilità attiva con un tasso molto alto. E questi soldi, circa 120 milioni l’anno, finiscono nelle mani di qualcuno. Ci sono pezzi di sanità privata fortemente preoccupati dal successo di un’iniziativa come il San Raffaele che frenerebbe i viaggi della speranza fuori regione. Chi pensa direggersi sulle disgrazie dei tarantini, deve mettersi l’anima in pace: oggi con un atto di cautela e saggezza chiediamo ai nuovi vertici del San Raffaele, la prima università per qualità della ricerca in Italia, di confermarci la volontà di continuare per migliorare la sanità pubblica di Taranto”.hanno presenziato: il sindaco della città di Taranto Ippazio Stefàno, il Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido, il direttore generale dell’Asl tarantina Fabrizio Scattaglia e il presidente della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo Vittorio Dell’Atti. Nel week end si era aperto il fuoco di fila dal Pd, ma anche da Rifondazione, contro i 60 milioni già impegnati dalla Regione. Per il deputato democratico i conti del progetto non tornano: "Leggere di un investimento complessivo di 210 milioni, dei quali 120 a fondo perduto erogati dalla Regione e 90 attraverso un Leasing la cui copertura sarebbe basata su un aumento teorico dei margini, ma che di fattoinciderebbe su un conto economico fragile, con garanzie di parte corrente praticamente nulle, appare come l’ennesimo errore o forse come l’ultima beffa per un settore e un territorio che hanno solo bisogno di una pubblica amministrazione fatta di certezze e trasparenza. Tutto questo, dopo la sottrazione dei 120 milioni da altre opere pubbliche e con modifiche urbanistiche", attacca Boccia, "che appaiono molto più impattanti sulle strategie politiche rispetto ai bisogni umani da soddisfare attraverso le politiche sulla salute". Gli attacchi arrivano anche da Sabino De Razza, Prc, che afferma: "Continueremo una ferma battaglia perché l’affare San Raffaele non vada in porto, che i fondi pubblici vengano immediatamente reinvestiti nel potenziamento degli ospedali pubblici e, soprattutto, in quei servizi di medicina territoriali tanto sbandierati per attenuare le proteste della gente". Secondo il Prc c’è un "giro di interessi e di intrecci perversi che si agitano intorno all´operazione,che riguardano il grande business del gruppo milanese oggi in ginocchio ma vedono coinvolti anche "protagonisti" locali". Un’operazione di "speculazione fondiaria ed edilizia su terreni agricoli sui quali sarà bene che anche la Magistratura faccia piena luce".
San Raffaele TA, CGIL Puglia: Vendola non ha fugato tutti i nostri dubbi “Sull’operazione del nuovo ospedale a Taranto, il Presidente Vendola non ha fugato tutte le nostre riserve”. Lo sostiene in una nota la CGIL Puglia. “Alcune risposte alle nostre preoccupazioni sono di certo arrivate. E’ il caso dell’impegno a mantenere il personale nell’ambito della sfera di applicazione della sanità pubblica. Così come – prosegue la nota - se ci è parsa convincente la determinazione con cui si intende perseguire la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera, in grado di garantire prestazioni di eccellenza su un territorio in cui forte si manifesta il bisogno di salute”. “Quei120 milioni messi a disposizione devono essere spesi per Taranto. Su questo non c’è alcun dubbio! Continuiamo però a ritenere che altre soluzioni siano possibili e vorremmo poterlo dire in un incontro con il Presidente che ancora ci viene negato. Non comprendiamo perché su questa vicenda si sceglie come unica forma di comunicazione la conferenza stampa (un’altra ce n’era stata a Taranto qualche settimana fa)”. “Si tratta di un metodo che non ci convince – aggiunge la CGIL -. Che non risponde all’idea di democrazia partecipata, che tanto dovrebbe essere cara a questo Governo regionale. Non vorremmo che ci sia dell’altro che volutamente si cerca di mantenere fuori dal confronto con le forze della rappresentanza, ma fondamentalmente con i cittadini”. “Certo, le ultime performance della Giunta e del Presidente nell’ambito del confronto con i sindacati non sono state le migliori. Anzi si è aperto un vulnus, che la CGIL attende ancora possa essere sanato. In occasione dell’animata eaccesa discussione sulla manovra di assestamento di bilancio ci era stato detto che l’eliminazione dell’esenzione ticket per disoccupati e cassintegrati fosse una scelta obbligata, imposta dal Governo nazionale, pena la violazione del piano di rientro. A nulla erano valse le nostre richieste di spostare risorse da altre voci di spesa per garantire le fasce più deboli della popolazione pugliese, così come la CGIL sosteneva sin dalla discussione del bilancio di previsione”. “Il Consiglio Regionale ha invece accolto le nostre istanze e con un’azione delle opposizioni (che poi devono spiegarci perché a livello nazionale si impongono nuovi ticket) sono state ripristinate le esenzioni, con il beneplacito del Governo nazionale, che ha clamorosamente smentito quanto sostenuto dalla Giunta. Sarebbe bastato darci ascolto per non incappare in uno spiacevole incidente politico che incide in maniera negativa sulla credibilità del Presidente e dell’intera Giunta. Non vorremmo – conclude ilcomunicato - e non ci auguriamo che anche sulla vicenda del San Raffaele si finisca per riconoscere che sarebbe bastato ascoltarci”.