Barack Obama, intesa raggiunta, evitato il default
 











L’intesa raggiunta nella notte negli Stati Uniti per aumentare il tetto del debito e evitare il default non e’ l’accordo che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe voluto, ma come lui stesso ha sottolineato, "pone fine alla crisi che Washington ha imposto all’America" ed evita che cio’ si ripeta "nei prossimi 6 o 12 mesi". Obama ha annunciato l’intesa a poche ore dalla fatidica scadenza del 2 agosto. "I leader di entrambi i partiti in entrambe le Camere - ha detto Obama - hanno raggiunto un accordo che ridurra’ il deficit e evitera’ il default, un default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia". Il presidente degli Stati Uniti ha invitato i parlamentari a "fare la cosa giusta e a sostenere questo accordo con il voto". Voto che dovrebbe arrivare in giornata. "La prima fase - ha spiegato il presidente Usa - tagliera’ le spese di 1.000 miliardi di dollari in dieci anni". Il risultato, ha assicurato, "sara’ illivello piu’ basso di spesa nazionale annua da quando Dwight Eisenhower era presidente ma un livello che ci consentira’ di fare gli investimenti necessari per creare occupazione in un settore come l’istruzione e la ricerca". Obama ha anche annunciato che e’ prevista la creazione di una commissione bipartisan del Congresso che dovra’ avanzare entro novembre "la sua proposta per ridurre ulteriormente il deficit", che sara’ sottoposta al voto di entrambe le Camere. "In questa fase - ha osservato il presidente Usa - tutto sara’ sul tavolo". Il leader dei democratici in Senato, Herry Reid, ha sottolineato come l’accordo "avra’ bisogno del supporto di Democratici e Repubblicani sia alla Camera sia al Senato. Non c’e’ modo che entrambi i partiti, in entrambe le Camere - ha detto - possano fare questo da soli". Per lo speaker repubblicano della Camera, John Boehner, non "e’ l’accordo migliore del mondo ma mostra come i repubblicani siano riusciti a cambiare i toni del dibattito".









   
 



 
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