Il rifinaziamento alle missioni approvato con voto bipartisan
 











Nel silenzio assordante dei media italiani il Senato ha dato il via libera definitiva all’ennesimo rifinanziamento semestrale della missione italiana di guerra in Afghanistan.
Per i 181 giorni di campagna militare che vanno dal 1° gennaio al 30 giugno 2011, è prevista una spesa complessiva di oltre 410 milioni di euro, vale a dire più di 68 milioni al mese (2,26 milioni al giorno).
Un voto quasi unanime visto che solo i nove senatori dell’Idv presenti hanno votato contro il decreto, ed è giusto stavolta a differenza di altre fare i nomi: Felice Belisario, Giuseppe Caforio, Giuliana Carlino, Aniello Di Nardo, Elio Lannutti, Luigi Li Gotti, Alfonso Mascitelli, Francesco Pardi e Stefano Pedica.
Nelle file del Pd solo qualche dissenso, visto che il primo partito di opposizione ha votato compatto il rifinanziamento della missione, ma anche tra i rappresentanti piddini si è registrato un flebile segnale di protesta visto che non hannopartecipato al voto i senatori radicali del gruppo Marco Perduca e Donatella Poretti.
Con l’invio di nuovi rinforzi, nei prossimi mesi il contingente italiano sul fronte afgano arriverà a contare 4.350 uomini, 883 mezzi terrestri (tra blindati leggeri e pesanti, carri armati, camion e ruspe) e 34 velivoli (tra caccia-bombardieri, elicotteri da combattimento e da trasporto e droni).
In nove anni e mezzo (compreso quindi il rifinanziamento attualmente in esame), questa inutile campagna militare ha risucchiato dalle esangui casse dello Stato più di 3 miliardi di euro.
Del sostianziale stanziamento di oltre 754 milioni di euro: 62 milioni sono finalizzati alle alle operazioni di ricostruzione civile, mentre la somma restante - quindi 692 milioni -andranno a coprire le spese per le 28 missioni militari. Il testo prevede inoltre alcuni interventi nel Paese, come il sostegno al programma governativo per la costruzione di strade rurali e distrettuali nella provincia di Herat, ilfinanziamento di vari interventi nel settore sanitario e a sostegno della piccola e media impresa, con particolare attenzione all’area di frontiera tra Afghanistan e Pakistan e l’erogazione di un contributo al Fondo fiduciario della Nato destinato al sostegno dell’esercito nazionale afghano. Per quanto riguarda l’Africa sub-sahariana, invece, i finanziamenti riguardano soprattutto la missione in Sudan.
Invariati i contingenti italiani nei Balcani, dove sono impegnati 650 militari, e in Libano, dove gli uomini sono 1780.
Intanto in Afghanistan la guerra infuria. A Khost un’utobomba ha provocato la morte di 9 persone, tra cui tre donne. Nel nord del paeseè stato attaccato un avamposto tedesco dove è rimasto ucciso un militare del contingente di Berlino e 8 soldati feriti. Mentre a Kunar, nella parte nord-orientale del Paese - trenta militanti afgani sono rimasti uccisi la scorsa notte, nel corso di uno scontro a fuoco con le forze Nato. Insomma una giornata tranquilla.S.C.









   
 



 
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