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Il Fondo Nazionale 2011 ammonta complessivamente a 106miliardi di euro per coprire la spesa sanitaria. In sanità,le risorse che verranno a mancare sono contabilizzate in 1,5 miliardi di euro, il risultato che si ottiene viene inferta ai salari dei lavoratori che vedranno le loro retribuzioni già tra le più basse d’Europa, falcidiate di 418 milioni di euro nel 2011 e di ben 1miliardo e 132 milioni nel 2012, subendo la stessa sorte degli altri lavoratori pubblici che vedranno anche il blocco contrattuale senza possibilità di recupero nel triennio 2010-2012. le ristretezze della sanità producono anche una riduzione nella qualità dell’offerta. Già oggi mancano all’appello almeno centomila infermieri per raggiungere la media Ocse di nove per mille abitanti.E nei prossimi anni la situazione potrebbe diventare drammatica: più del 10per cento degli infermieri, così come per i medici, andrà in pensione. E nelle regioni con piani di rientrol’assunzione di nuovo personale è vietata o limitata per legge al dieci per cento di quello in uscita: solo un infermiere su dieci sarà sostituito, lo stesso accadrà per i medici. L’altro pezzo del decreto che colpisce il settore sanitario, stringe ancora di più il cappio intorno al collo delle Regioni con accertato debito sanitario e compie un’ampia e articolata manovra sulla spesa farmaceutica. Sulla spesa farmaceutica il pezzo forte della manovra, che comporterà minori trasferimenti al SSN di 600 milioni di euro e avviene principalmente sul fronte dei farmaci generici derivanti dalla fine del regime a brevetto, è che ogni Regione farà fronte con proprie risorse ai mancati trasferimenti . E’ stato estinto il Fondo per la non autosufficienza che ammontava lo scorso anno di 400 milioni: tutti soldi destinati ad anziani, quindi a persone con problemi sanitari, che paserà totalmente sulle famiglie. Taglio drastico-126milioni- anche per il Fondo nazionale perle politiche sociali attraverso cui vengono finanziati molti servizi alle persone in difficoltà, per esempio i disabili. Più tiket per tutti che le regioni finiranno col battere cassa dai cittadini:tiket per gli accessi impropri al pronto soccorso a chi gli sarà assegnato il codice bianco toccherà sborsare 25 euroed inoltre disposto un aumento di 10 euro sulle visite specialistiche. Novità estremamente penalizzante per i cittadini è che se il medico generico prescrive un farmaco in regime di brevetto, siccome al farmacista verrà rimborsato solo il minor prezzo del farmaco generico corrispondente, la differenza dovrà pagarla direttamente il paziente anche se è in regime di esenzione. Considerata la scarsa conoscenza dell’equiparazione dei farmaci generici tra i cittadini e la costante e a volte “pelosa” prescrizione farmacologica dei medici generici la stangata sui meno abbienti sarà pesantissima. Va ricordato inoltre, che il decreto appena emanato e che contiene i sucitati provvedimenti, è solo una parte della manovra complessiva che sarà pertanto completata con altri provvedimenti legislativi, sino alla prossima finanziaria colpendo ulteriormente la sanità pubblica. Tra questi ne ricordo tre, i cui effetti economici e sociali saranno pari alle bombe a grappolo, usate in molte guerre “umanitarie” : il primo è la nuova normativa sulla governace sanitaria con la liberalizzazione dell’intramenia e ulteriori spazi di privatizzazione; il secondo testo normativo riguarda la declassificazione di interventi oggi eseguiti in day sargery o day hospital e derubricati in pacchetti ambulatoriali, e quindi deprivati di assistenza post chirurgica o post specialistica; ed un terzo provvedimento di legge, che stravolge e cancella alcuni interventi sanitari in regime di livelli essenziali di assistenza, togliendo alle Regioni il riconoscimento con relativa copertura economica, aprendo quindi la via a porre a totale carico del paziente i costi di questiinterventi..
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