UNA BELLA PIAZZA SCATENATA
 







di Flaviano de Luca




Adesso che i sindacalisti (Marini e Bertinotti) hanno conquistato il cuore dello Stato, la maratona rock del Primo Maggio può persino far cantare Viva l'Italia -la canzone di De Gregori, la sintesi di questa edizione 2006- sul grande palco ad Epifani, Bonanni e Angeletti, i segretari confederali, arrivati di corsa nella capitale dopo le celebrazioni della mattina a Locri.
La grande festa di piazza ha attirato tantissima gente (con un'età media ancora più bassa del solito), forse un milione di persone, e ha celebrato una rinnovata sintonia tra i campioni della musica italiana e gli appassionati spettatori, in gran parte venuti da altre regioni e cittadine, pronti a cantare e ballare senza sosta. «Viva l'Italia del Tre, quella di Mirko Tremaglia, Tremonti e Trezeguet» ha detto pure Claudio Bisio, alla sua terza esperienza come presentatore del concertone, percorso da un ritrovato pizzico di fiducia nell'avvenire e da un clima di spensierataallegria, con le bandiere dei quattro mori,quelle arcobaleno e tanti, tanti drappi rossi.
Ad aprire e chiudere l'incessante fiume di musica le esibizioni e le speranze dei giovani gruppi vincitori della rassegna «Primo Maggio tutto l'anno», un concorso per band emergenti con l'intento di dare maggiore spazio alla musica indipendente, che quest'anno ha premiato i molisani Riserva Moac e i romani Wogiagia (l'anno scorso era toccato a Biogora e Cappello a Cilindro, gli ultimi due gruppi a suonare lunedì notte). Avvio tranquillo con Je so' pazzo di Pino Daniele alla chitarra -coadiuvato da Tony Esposito alle percussioni e Alfredo Paixao al basso- seguiti dai Nomadi di Noi non ci saremo e dai Sud Sound System che incendiano la folla col loro contagioso reggae salentino.
Un momento davvero emozionante, quando i Modena City Ramblers hanno eseguito prima Contessa e poi Bella Ciao, scatenando l'entusiasmo generale così, mentre Bisio fa i ringraziamenti di prammatica al gruppo, parte dallapiazza un bis a cappella di Bella Ciao che coinvolge subito tutti. «Questa è la nostra risposta - aggiunge infine Bisio - a quanti, come quelli che stanno al Grande Fratello, dicono di non sapere che cosa è il 25 aprile». Così l'esibizione dei londinesi Hard Fi - tosti e concentrati, nonostante il jet lag - è un po' offuscata da questo sentimento comune tra lo scherzo e la militanza che sale dalla piazza, pronta a riscatenarsi con Enzo Avitabile e i Bottari di Portico, l'esperto sassofonista coi percussionisti del gruppo che dettano tempi e frasi, a metà tra superband jazz e orchestra africana. E poi il nuovo duo Bennato e Britti, Enrico Capuano, Max Gazzè, la Bandabardò, Ladri di Carrozzelle, Negramaro, Marlene Kuntz, una rituale e insolita Teresa De Sio con Rais.
«Viva l'Italia perchè ripudia la guerra» ha detto Piero Pelù cantando il suo nuovo singolo, Tribù e «una canzone dedicata agli emigranti d'Italia, Amara terra mia. Non tutti lo sanno ma anche se l'ha lanciata Modugno èun tradizionale abruzzese».
Tra i mattatori sicuramente il clownesco e filante Caparezza, reduce dal successo al Forte Prenestino, che ha inanellato al meglio rime e canzoncine folli. Entusiasmo alle stelle per l'apparizione di Ligabue, la superstar che è stata anche consigliere comunale comunista al suo paese (Correggio) nell'Emilia, quasi vent'anni fa, col tormentone Il giorno dei giorni e un poliedrico e ispiratissimo Vinicio Capossela, prima vestito da mammutones poi col cappello del pianista nella sua quasi sacra L'uomo vivo. In perfetta armonia coi sentimenti generali, Ascanio Celestini presenta il suo monologo Io sono comunista, accolto da una straordinaria attenzione.Del resto quando il sindaco Veltroni appare di lato, da spettatore su una tribunetta laterale, dalla piazza s'alza un boato e parte Chi non salta è Berlusconi. Insomma la passione politica ha fatto capolino un po' dovunque, come nella splendida esibizione di Roy Paci che prima ha ricordato Peppino Impastato,ucciso dalla mafia, e la campagna per il no al ponte sullo stretto e poi «dopo cinque anni di grande freddo, possiamo cantare Viva la Vita», il suo brano di successo con la voce di Pau, il cantante dei Negrita. E ha davvero «spaccato» coi suoi Aretuska, un gruppo energico e sinuoso, intonando Bandiera Rossa in versione fiera paesana. Come diceva Poliziano, ben venga maggio e...il rock'n'roll selvaggio.da Il Manifesto









   
 



 
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