Nuovo scontro sulle intercettazioni. L’Aula della Camera ha ripreso oggi l’esame del ddl e il Pdl è tornato a chiedere il carcere per i giornalisti. E’ scontro intanto con il Terzo polo dopo l’approvazione della norma che rende impubblicabili gli "ascolti" fino al momento dell’udienza filtro, cioè fino a quando avvocati e magistrati selezionano le registrazioni essenziali per dimostrare la colpevolezza o l’innocenza escludendo le parti superflue. Intesa invece sulla norma-anti-blog, che aveva scatenato la rivolta sul web. Oggi al Pantheon presidio organizzato dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) per protestare contro il ddl. L’Aula della Camera ha bocciato poi le questioni pregiudiziali di Pd e Idv al testo sulle intercettazioni. Le pregiudiziali di costituzionalità sono state respinte con 307 no (Pdl e Lega), 230 voti a favore (Pd e Idv) e 63 astenuti (i deputati del Terzo polo). Sostanzialmente analogo il risultato della votazione sullapregiudiziale di merito: 229 sì, 307 no e 64 astenuti. Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ha annunciato le dimissioni da relatore del ddl intercettazioni. Bongiorno ha preso questa decisione dopo che il governo ha dato parere favorevole all’emendamento Pdl per rendere impubblicabili gli "ascolti" fino al momento dell’udienza filtro. Dopo che l’emendamento presentato dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa, ha ricevuto parere favorevole dal governo, è stato anche votato a maggioranza. E questo ha portato Bongiorno a lasciare. Al suo posto relatore è diventato Enrico Costa del Pdl. Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. È questo l’accordo bipartisan raggiunto dal "Comitato dei nove", che sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl). «Devono essere sanzionati i giornali che pubblicano e igiornalisti. I giornalisti con una misura di rilevanza penale», ha detto invece Maurizio Paniz, parlamentare del Pdl, a Radio 24. «Il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione pensale, il carcere magari è un percorso più lungo - ha proseguito l’esponente del Pdl -. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere. Cosa che è tutto sommato - ha concluso - molto rara nel nostro ordinamento per questa tipologia di situazione». «Sono morte quattro donne che venivano pagate 4 euro l’ora, c’è il declassamento di Moody’s e noi siamo qui a parlare di intercettazioni. Il governo ha perso totalmente la presa sul Paese, pensa solo agli affari suoi. Questo si vede in Italia ma lo vedono anche all’estero». È lo sfogo del segretario Pd Pier Luigi Bersani alla Camera. «Noi stiamodimostrando con la nostra astensione sulle pregiudiziali che se vogliono fare una legge seria per impedire gli abusi nelle Intercettazioni c’è lo spazio. Se vogliono fare qualcos’altro è chiaro che non potremo essere complici di questa cosa». Lo dice il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini che sembra però pessimista sulla possibilità di fermare l’offensiva del Pdl: «Questa è l’aria che tira e tira molto forte» dice. «Futuro e libertà difenderà il diritto all’informazione e uno strumento indispensabile per le indagini in maniera intransigente. Questa legge non è una priorità ma solo una esigenza della casta di governo per salvaguardare se stessa, ad iniziare dal Premier». Lo afferma il deputato di Futuro e libertà, Fabio Granata. «Il testo di Giulia Bongiorno garantiva questioni fondamentali ed in linea con la Costituzione e solo per questo ci siamo astenuti sulle pregiudiziali. Ma la volontà del Pdl è un altra -conclude Granata- e da domani inizieremo una opposizione durissima eintransigente ad ogni iniziativa tendente ad oscurare informazione o impedire indagini». L’udienza "filtro" «mi pare una soluzione che ha una propria ragionevolezza». Lo afferma il vicepresidente del Csm Michele Vietti, intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io su Radio 1. Sulle intercettazioni «mi auguro che il Parlamento trovi finalmente una soluzione», auspica Vietti ricordando che -sulla questione si sono arrovelate quasi tre legislature- per giungere a un nulla di fatto. Ma il «punto di equilibrio» tra il -diritto alle indagini- quello all’informazione e il diritto alla riservatezza -deve trovarlo la politica-, raccomanda. La protesta di Wikipedia e del web. L’enciclopedia libera da ieri si è autosospesa per protesta contro la stretta sulle intercettazoni, che ora in base all’intesa raggiunta oggi dovrebbe però essere attenuata. In qualunque pagina il sito si apre con il comunicato in cui spiega le ragioni del dissenso: -Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più.Sarebbe un’inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza-. È solo la versione italiana di Wikipedia quella attualmente non consultabile per la protesta contro il ddl intercettazioni. Nel comunicato ai lettori dell’enciclopedia libera si spiega che -negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni-. -Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede - si legge nella nota on line - tra le altre cose, anche l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Purtroppo,la valutazione della »lesività -di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all’opinione del soggetto che si presume danneggiato. Vogliamo poter continuare a mantenere un’enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?-.
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