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sanita:La Regione tratta sul debito paghiamo subito la metà |
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Seicento milioni di euro sul piatto per chiudere la partita dei debiti con i fornitori del servizio sanitario regionale: è la cifra che la Regione Puglia è disposta a spendere per finanziare le transazioni con loro e quindi evitare contenziosi lunghi e costosi, mettere liquidità nel sistema imprenditoriale anche pugliese soffocato dalla crisi finanziaria, ottenere un risparmio consistente per le casse pubbliche e rimettere in ordine l’orologio dei pagamenti a partire dal prossimo anno. L’assessore alle politiche della salute, Tommaso Fiore, conta di informarne la giunta nella seduta di oggi e ottenere dall’esecutivo il via libera per autorizzare i manager a fare gli accordi con le aziende fornitrici per liquidare fatture che restano dormienti anche 300 giorni, secondo i tempi medi calcolati per la Puglia dall’Assobiomedica. Quasi il doppio di quei 180 giorni che sono ritenuti "normali" per incassare. Secondo i calcoli dell’assessorato, negliultimi tre anni, le forniture di beni e servizi, sanitari e non, hanno raggiunto un miliardo e 235 milioni di euro. La Regione, attraverso le Asl dopo una verifica tra l’assessorato di Fiore e quello al bilancio di Michele Pelillo, è disposta a pagarne la metà. Ci sono ovviamente delle condizioni. Per i manager, intanto, l’ipotesi transattiva deve estinguere prima i debiti accumulati fino al 31 dicembre dell’anno scorso e solo dopo quelli che si sono aggiunti fino al 30 giugno scorso. Le transazioni vanno fatte in sei mesi ma i fornitori devono rinunciare agli interessi maturati, anche a ricorsi al giudice e deve applicare uno sconto sulla fattura che non può essere inferiore al 2,5 per cento. In compenso i pagamenti saranno praticamente immediati, pochi giorni, un paio forse dal momento in cui la Regione verificherà e autorizzerà il pagamento. L’operazione che consentirà una ristrutturazione del debito e un’immissione di liquidità nella platea dei fornitori della sanitàpugliese, consentirà alla Regione di riallineare le entrate e le uscite e portare a 180 giorni la media di pagamento delle fatture. Ora la parola passa ai manager ma soprattutto ai fornitori: da loro dipende il successo dell’operazione dalla quale potrebbe arrivare anche un po’ di ossigeno per il bilancio della sanità, piegato dal piano di rientro.Piero Ricci-la repubblica
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