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Dopo l’ennesima bocciatura da parte del ministro Tremonti del Piano di rientro 2010-2012 presentato dalla Regione Puglia il presidente scrive una lettera al capo del Governo. Appello di Buccoliero: gestione scellerata ma lo si sottoscriva. Sanità,decine di milioni di euro in fumo ogni mese. Mentre le Regioni Lazio, Campania, Calabria e Molise cominciano a mettere a punto la macchina per incassare l’una tantum di 61 euro a testa dall’Irpef per chiudere l’extra deficit sanitario del 2010 e stabilire i tempi entro cui pagare, la prossima primavera, altri 101 su un totale di 164 nel 2011 perché Regioni commissariate, in Puglia il presidente della Regione Nichi Vendola, dopo il muro contro muro con il ministro dell’Economia, Tremonti, cerca di utilizzare altre strade per evitare il più che probabile commissariamento. Insieme con la Regione Basilicata, infatti, la Puglia è l’unica nel Mezzogiorno a non essere stata commissariata ma è sicuramente ilboccone più ghiotto, politicamente parlando. Se non altro perché governata dal politico più a sinistra che in questo momento occupa in Italia una carica di rilievo istituzionale. E forse anche per questo corteggiato dall’ambaradan mass mediatico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da questo punto di vista lo ritiene più attaccabile. Il punto è rappresentato dal Piano di rientro sanitario 2010-2012 che da luglio è bloccato dopo il veto del ministro Tremonti soprattutto per il mancato rispetto del Patto di stabilità 2009 e l’avvio delle internalizzazioni del personale della sanità avviate dalla giunta regionale. Se Tremonti non firma non si possono ottenere i 500 milioni di euro peraltro già spesi dalla Puglia. Una battaglia di principio per Vendola che vuole passare per colui che ha sconfitto il precariato. Ma anche per Tremonti che il 28 luglio non firmò dicendo di avere evitato in questo modo “che la Puglia finisse in Grecia”. Internalizzazioni, peraltro, chesono oggetto di ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale. Governo che il 6 agosto ha dettato alla giunta regionale le condizioni per firmare e tra queste c’è il blocco delle internalizzazioni sino al momento della sentenza. Vendola a settembre ha fatto approvare in Consiglio regionale il Piano di rientro, confermando di avere bloccato laddove non avviato l’iter, facendolo seguire, però, da un ordine del giorno. E cioé che se il governo non avesse firmato la Regione si sarebbe ritenuta sciolta da qualsiasi vincolo e pertanto di poter riprendere il passaggio dei lavoratori alle dipendenze delle società costituite in house. Ma anche questo tentativo è stato ritenuto dal governo insufficiente per sottoscrivere il Piano il cui termine ultimo per la firma ora è fissato al 15 dicembre. E mentre le altre Regioni, già commissariate, hanno ottenuto l’ok per il loro Piano di rientro alla Puglia, vista l’ostinazione con la quale Vendola e il suo partito, Sel,rivendicano la giustezza della battaglia intrapresa si dà ormai per certo il commissariamento della Regione. Anche il tentativo di intervento dei parlamentari pugliesi del Pd non ha sortito alcun effetto. Vendola, pertanto, appena rientrato in presidenza dopo dieci giorni di assenza per il primo Congresso nazionale del partito e iniziative politiche varie a livello nazionale, la prima cosa che ha fatto è stata di prendere carta e penna e scrivere al presidente del Consiglio. “Ho scritto a Berlusconi - ha confermato ieri a margine del convegno sull’organizzazione della giustizia tenutosi a Bari - una garbata lettera in cui lo informo della situazione e gli chiedo cosa intende fare perché ogni giorno che passa sono centinaia di migliaia di euro che si perdono. Mi affido al presidente del Consiglio - ha aggiunto - perché la Puglia ogni giorno che non firmano il Piano di rientro subisce un danno. Ogni mese che passa perdiamo ulteriori dieci milioni di euro”. Per Vendola “siccome giocanosulla pelle nostra ho chiesto al presidente Berlusconi con una lettera garbatissima che cosa devo fare. Che cosa intende fare lui e cosa devo fare io perché non lo so. Se i tavoli tecnici sono completati e dicono che abbiamo fatto un lavoro perfetto, eccellente dal punto di vista dei tagli da effettuare perché abbiamo 450 milioni in meno di euro di risorse, allora perché non stiamo firmando?”. Lettera che ha intenerito il consigliere regionale all’opposizione, Antonio Buccoliero di “Moderati e Popolari”. “La gestione della sanità da parte di Vendola - dice - è stata scellerata ma esso è un bene primario che va tutelato a 360 gradi: per questa ragione è importante che il ministro Tremonti permetta alla Puglia di usufruire i 500 milioni firmando il Piano”.(di Franco Antonacci)
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