La stampa estera congeda il premier. Le Monde: -Berlusconi lascia l’Italia come l’ha trovata-
 











Le dimissioni di Berlusconi tengono banco sui giornali e i siti web di tutto il mondo. E i commenti sono pressocché unanimi: l’uscita di scena del Cavaliere è indispensabile per l’inizio del risanamento italiano.
«Roma aspetta il ritiro di Berlusconi» titola cauto il Financial Times Deutschland, mentre guarda già a domani il Sueddeutsche Zeitung di Monaco: «Il sistema politico italiano è crollato in macerie, ma la fine del sistema berlusconiano autocratico e corrotto offre anche enormi possibilità al Paese». Il conservatore Die Welt ricorda in prima pagina l’approvazione da parte del Senato della legge di stabilità che «spiana la strada per l’annunciato ritiro di Berlusconi» e all’interno titola: «Dottore Monti (scritto proprio così, ndr) deve salvare l’Italia».
Der Spiegel dice pane al pane: «Tutto il potere ai tecnocrati», mentre per il tabloid Bild «un’era si avvia alla conclusione! Ma ancora nessuno sa come sarà la prossima».
Drasticoil francese Le Monde: dopo «anni di regno», «Silvio Berlusconi lascia l’Italia come l’ha trovata». Come a dire, nessun significativo cambiamento, nessuna riforma importante, nessuna svolta (a parte quelle relative ai suoi affari e ai suoi processi). E questo a causa del «conflitto di interessi». Nell’articolo, in evidenza nell’edizione online, Le monde parla dagli accenni fatti martedì scorso da Berlusconi ai temi della «responsabilità» e della «coscienza». Accenni, commenta il quotidiano, «troppo tardivi e troppo rari». Neutro, tutto sommato, il conservatore Le Figaro: «Berlusconi cerca di uscire di scena nel modo migliore» mentre «Napolitano a tappe forzate porta avanti la transizione».
In Spagna i giornali parlano della fine di quella che viene definita «l’era Berlusconi» e rilevano come il voto del Senato di venerdì abbia contribuito a riportare una certa calma sui mercati. «L’Italia chiude l’era Berlusconi con le misure dettate dall’Ue» sottolinea in prima pagina El Pais. Abcracconta di un Berlusconi «noqueado» (a terra) che «prepara la sua imminente uscita dal potere» e afferma che «il Cavaliere lascia un Paese diviso, più insicuro, sul bordo del precipizio: per questo molti italiani hanno pronta la bottiglia di champagne, altri preparano i fuochi d’artificio aspettando che diventi ufficiale la partenza del Sultano». Anche El Mundo rileva che «la tensione diminuisce in Italia aspettando Monti» ed evidenzia che il prossimo governo, «che gli italiani lo vogliano o meno, sarà sotto tutela perché non esca dal cammino indicato dalle istituzioni comunitarie».
Pesante il giudizio del Financial Times. Secondo il quotidiano economico, gli italiani temono che «il berlusconismo sia caduto ma non ancora finito»; si preparano a festeggiare, ma «il suo dominio nella vita pubblica è stato tale nella maggior parte degli ultimi due decenni che i festeggiamenti verranno tacitati dal timore che non sia finita». Nel lungo articolo a firma Guy Dinmore, viene citata, tragli altri, anche Maria Latella, autrice della biografia di Veronica Lario, secondo la quale l’incapacità italiana di premiare la meritocrazia viene da lontano. E ha messo le radici prima ancora che «l’ex crooner da crociera» e imprenditore Berlusconi sviluppasse il suo impero televisivo e scendesse in politica.
Il Washington Post sottolinea «l’eredità di uomo politico playboy» che lascia Berlusconi. «Il Parlamento italiano vota sulle misure di austerity», è il titolo sul sito della Cnn mentre il New York Times accomuna le crisi di Italia e Grecia: «Italia e Grecia agiscono con più energia sulla crisi del debito». Infine, il Los Angeles Times dedica una pagina alla crisi italiana: «Legislatori italiani premono per approvazione riforme in modo che Berlusconi possa lasciare». Fine delle trasmissioni.









   
 



 
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