Merkel-Sarkozy pronti ad annunciare il nuovo trattato
 











Se ci fosse ancora qualcuno che ha dei dubbi che Germania e Francia dettino l’agenda all’Europa il discorso di ieri della Cancelliera Angela Merkel al Bundestang spazza via ogni dubbio.
Parlando ad una audizione del Parlamento tedesco la Cancelliera spinge su modifiche all’assetto economico dell’Unione, chiede sanzioni automatiche per i paesi con deficit eccessivi, esclude il ricorso agli eurobond.
Per risolvere la crisi del debito europeo «potrebbero volerci anni» ammonisce e sottolinea come la crisi non possa essere «risolta in un colpo solo». «Siamo seduti su una polveriera» insiste e chiede riforme strutturali, a cominciare dalla realizzazione di un’Unione fiscale, a patto che «non crei spaccature tra gli Stati membri». Si tratta, quindi, di un progetto già in agenda che potrebbe, poi, dare il via libera all’emissione degli eurobond ancora osteggiati da Berlino. Merkel, che nonostante apprezzi il neo premier italiano Monti, non harisparmiato giudizi sulla situazione italiana. «La sfida che l’Italia deve fronteggiare è enorme, poichè è responsabile del suo futuro e di quello dell’Europa» ha dichiarato. Un monito di non poco conto. Merkel ha anche affrontato il tema del ruolo della Bce. La Banca centrale non è né la Fed né la Bank of England, e rafforzando così il proprio no all’ampliamento dei poteri dell’istituto di Francoforte e ribadendo quello che è il suo obiettivo: «Non parliamo solo di creare un’unione fiscale, siamo sul punto di realizzarla» ha affermato. Di conseguenza per il governo tedesco «gli eurobond sono impensabili senza una unione fiscale». La cancelliera tedesca ha lanciato poi anche quella che appare come una freccitina ai colleghi europei. «E’ assurdo pensare», afferma, «che la Germania voglia dominare l’Europa». La crisi è anche «una crisi dell’euro» e «soprattutto una crisi di fiducia», per sconfiggerla, continua la Merkel, non basterà «combattere le cause», ma sarà necessario inveceriportare «la fiducia per rafforzare l’unione monetaria europea».
Il discorso di ieri della Merkel è solo l’antipasto di quanto verrà detto lunedì nel vertice a Parigi tra la Cancelliera tedesca e il presidente francese. "Più disciplina, più solidarietà, più responsabilità politica per un vero Governo economico". Questa è la visione che Francia e Germania hanno dell’avvenire della zona euro e della riforma dei trattati.
Berlino e Parigi sembrerebbero d’accordo sulla solidarietà dei paesi dell’Eurozona. «Deve essere assolutamente chiaro che quanto è avvenuto con la Grecia non si ripeterà. Deve essere assolutamente chiaro che in futuro nessuno perderà un centesimo sul rimborso di un prestito accordato a un Paese della zona euro» ha affermato Sarkozy, contro tutti quelli che speculano sulla fine dell’euro come moneta unica.
Il nuovo Trattato prevederà anche delle sanzioni automatiche nei confronti di chi non rispetta i vincoli di bilancio: "Questa solidarietà senza incrinaturenon è immaginabile senza una disciplina più stretta. Esaminiamo insieme i nostri budget, instauriamo sanzioni più rapide, più automatiche e più severe per chi viene meno agli impegni". I capi di Stato e di Governo si dovranno impegnare a mettere in pratica scelte strategiche e politiche contro la crisi e a integrarsi con un sovra-sistema intergovernativo europeo.
Per quanto riguarda il ruolo della Bce, Sarkozy concorda con l’idea della Merkel sul mantenimento dell’ indipendenza della Banca e afferma: "La Banca centrale europea ha certo un ruolo determinante da giocare. Non voglio entrare nel dibattito su quanto le autorizzano a fare i suoi statuti. La Bce è indipendente e lo resterà».
Il direttorio Merkel-Sarkozy va avanti come un treno, bisognerà ora vedere fino a dove potranno spingersi e fino a quando gli altri Stati membri saranno disposti a seguirli.  Sim.Co.









   
 



 
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