Severino: "Necessarie misure sulle carceri e leggi anti-corrotti"
 











Vorrebbe che a portare il suo nome fosse una legge "che riguarda il carcere". Lo afferma, in un’intervista a ’La Repubblica’, il ministro della Giustizia Paola Severino sottolineando anche la necessità di "una riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione". "Non ho mai pensato alla legge come un qualcosa che possa essere contro qualcuno o a favore di qualcuno - sottolinea il ministro - Il legislatore deve intervenire quando c’e’ bisogno. Sicuramente, ad esempio, c’e’ bisogno di una riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione, perche’ il comune sentire sociale lo richiede e perche’ ci sono figure giuridiche nuove da inserire nel codice come la corruzione privata all’interno delle imprese, e cioe’ una forma di corruzione che non riguarda solo i pubblici ufficiali".
"Una buona riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione dev’essere preceduta da un intervento di revisione delle procedure decisionali e di gestione -spiega - Proprio per questo, con il ministro dello Sviluppo economico Passera e della Funzione pubblica Patroni Griffi, stiamo costituendo un tavolo di confronto per la semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e impresa". E sulla legge sull’emergenza carceri, Severino osserva: "C’e’ chi teme e lamenta che possa essere messo in liberta’ chi suscita allarme sociale. Non e’ cosi’, perche’ ho prestato la massima attenzione proprio a questi aspetti - continua - A decidere sull’alternativa tra carcere e liberta’ dopo la camera di custodia, solo per reati di competenza del giudice monocratico e destinati al giudizio per direttissima, sara’ sempre un magistrato. Come avviene gia’ oggi proprio per quei reati. Non c’e’ nulla di nuovo, se non il luogo in cui la persona e’ momentaneamente trattenuta in attesa di essere portata in tribunale".
Il ministro spera che "riusciremo ad uscire dalla logica delle leggi ad personam e contra personam perche’ ogni norma incide sui processiin corso e sulla posizione di persone che sono sotto inchiesta. Ma una norma, se ha un’oggettiva validita’, va portata avanti, al di la’ che possa avvantaggiare o svantaggiare una persona". E a una domanda su possibili ’agguati in parlamento, risponde: "La prossima settimana mi presentero’ davanti alle commissioni parlamentari e ritengo che il loro contributo sia fondamentale per condurre in porto il provvedimento". Infine, riguardo all’amnistia, conclude "non spetta al governo" proporla, "ma al Parlamento. Se li’ si formera’ la maggioranza richiesta, certamente non mi opporro’".
Lavoro: Ichino, allarmismo inutile, tutele nel ’contratto unico’
Agli ’allarmati’ per una ’ondata di licenziamenti’ il senatore del Pd e giuslavorista Pietro Ichino , in un’intervista a "Il Sole 24 Ore", manda un messaggio di tranquillizzazione, la riforma riguardera’ solo i nuovi rapporti di lavoro. Per Ichino l’art. 18 non e’ un tabu’ da tempo, visto che nel 2009 ha presentato una riforma (ddl 1873)dove si parla di quel ’contratto unico’ citato dal ministro del Welfare Fornero. L’art.18 si applicherebbe "a tutti i nuovi rapporti di lavoro dipendente, in materia di licenziamenti discriminatori. La norma raddoppierebbe -afferma Ichino- il campo di applicazione: oggi nell’area del lavoro precario non si applica". "Per i licenziamenti da motivo economico od organizzativo, invece, -continua Ichino- il controllo giudiziale sul motivo stesso verrebbe sostituito dalla responsabilizzazione dell’impresa nel passaggio del lavoratore al nuovo posto". Sul tipo di flessibilita’ che resterebbe, Ichino sottolinea che "con il termine ’contratto unico’ credo che il ministro abbia inteso il ’diritto del lavoro unico’, per tutti i lavoratori in sostanziale dipendenza. In questo ’diritto del lavoro unico’ si potra’ assumere un giovane come apprendista, stipulare un contratto a termine nei casi classici, come il lavoro stagionale, o le sostituzioni temporanee". Per Ichino, inoltre, il contratto unicosarebbe un immediato rapporto di lavoro dipendente. "Non sarebbero piu’ necessari -afferma ancora il giuslavorsita- gli ispettori, gli avvocati e i giudici per accertare l’applicabilita’ del diritto del lavoro. I requisiti risulterebbero dai tabulati Inps o dell’Erario. Tutti a tempo indeterminato, a tutti le protezioni essenziali, ma nessuno inamovibile".
Governo: Cicchitto, nel Pdl sbaglia chi vuole Monti a casa
"Un’ipotesi distruttiva" per il Pdl. Cosi’ Fabrizio Cicchitto, al ’Corriere della sera’, definisce l’ipotesi di staccare la spina al governo. "Le elezioni ora sarebbero un bagno di sangue", dice il capogruppo del Pdl alla Camera. Pero’ "non e’ che siccome la politica registra una battuta d’arresto qualcunque cosa arriva dal governo va accettata", prosegue Cicchitto, che parla anche dell’articolo 18: "Alla fine bisognera’ aumentare la flessibilita’ con cui e’ gestita la forza lavoro in Italia".
Pdl: Formigoni, voglio un partito del nord e con la Lega ci parlo io
E’"necessario che il Pdl si articoli tenendo conto delle componenti territoriali". Lo dice Roberto Fomrigoni, al ’Giornale’, spiegando che "stiamo parlando" di un Pdl del nord. Sull’ipotesi di La Russa di lanciare un ticket Alfano-Formigoni, il diretto interessato risponde: "Proposte legittime, da portare avanti". Spiega ancora il governatore della Lombardia: "Anche il rapporto con la Lega e’ una peculiarita’ che rende necessaria una diversa articolazione del partito". Il dialogo con il Carroccio, dice ancora Formigoni, "spetta a noi amministratori del Nord che governiamo collaborando con la Lega" e "al Nord io sono l’unico presidente di regione espresso dal Pdl". Per quel che riguarda il Terzo polo, "in questi giorni ai congressi ho visto che si spera nella ricostruzione di un centrodestra allargato a Udc e Lega", "questa e’ la nostra ambizione".
Governo: Gasparri, i professori imparino la lezione della vita reale
"I professori non hanno un’idea della situazione, della vitareale". Lo dice, a ’Libero’, Maurizio Gasparri. "Ho scoperto che alcuni di questi professori non hanno mai parlato con i cittadini normali", dice il capogruppo del Pdl al Senato. Gasparri parla dell’asta per le frequenze: "Non credo che la faranno. Ci sarebbe un tale contenzioso legale da durare anni, significa andarsi a ficcare in un gineprario". L’amnistia "non e’ nel pacchetto del governo". Accorciare i tempi per la cittadinanza "e’ sbabliato". Di legge elettorale, per Gasparri, "si deve discutere in Parlamento. Il governo non ha la titolarita’". Infine, il Pdl: per quel che riguarda il rapporto con la Lega "rimango ottimista" e se Tremonti fara’ il suo gruppo "in bocca al lupo.









   
 



 
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