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A margine della VII Conferenza dei Servizi svoltasi il 20 dicembre c.a. nell'Aula Turtur degli Ospedali Riuniti di Foggia, vorrei fare alcune precisazioni. Il Direttore Generale dell'ARES, dott. Mario Morlacco, ha preso atto del lavoro svolto, che in parte gli appartiene. Così come ha dato atto che l'attuale Direzione Generale degli OO.RR. è seriamente impegnata in un'azione di rinnovamento tecnologico dei vecchi impianti ospedalieri. In più ha esplicitato il pensiero dell'Assessore Regione alle Politiche della Salute dott. Alberto Tedesco, assente per motivi istituzionali, che considera le criticità strutturali degli Ospedali Riuniti la priorità assoluta cui far fronte con gli impinguamenti dei fondi dell'art. 20 della Legge 67/88 decisi dalla Legge Finanziaria 2007, recentemente approvata dal Parlamento Nazionale. Di questo non vi è traccia sul quotidiano più diffuso. Tutto il resto sono comprensibili enfatizzazioni di stile giornalistico chespeculativamente danno risalto agli aspetti più marginali di una posizione complessa e che comunque esprime una sensibilità diversa. Per quanto mi riguarda, mi preme ribadire che ho esplicitato chiaramente la necessità di un'azione più articolata rivolta contestualmente ai due tempi: all'oggi e al futuro. E ciò sul presupposto che gli Ospedali foggiani esprimono più passato che futuro. Necessita pensare all'immediato perché ai cittadini che oggi quotidianamente esprimono il bisogno di cure mediche adeguate occorre dare adeguate risposte sanitarie. Ritengo però che sia urgente anche predisporsi per il medio lungo periodo cioè ad una prospettiva nuova e moderna. Ciò significa pensare all'Ospedale del futuro, all'Ospedale tecnologico. Le due cose non sono incompatibili e, a mio avviso, lavorare per entrambe rappresenta un dovere di ogni Amministratore accorto. Infatti aver sostituito le vecchie TAC e predisposto l'acquisto di una TAC per l'Ospedale D'Avanzo, averaccelerato la realizzazione della Radioterapia, aver affrettato il montaggio dell'angiografo, aver appaltato velocemente i lavori dei corpi di fabbrica H, C e Nuovo Blocco da cui dipende la sistemazione tra le altre, delle istituende Unità Operative di Oncologia, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare, Centro trapianti, aver programmato la seconda Rianimazione e la seconda Unità Radiologica significa pensare certamente e seriamente all'oggi. Approvare lo studio di fattibilità per un nuovo monoblocco di 250 posti letto con piastra tecnologica da costruire accanto e collegato al Plesso Maternità dove allocare tutto il sistema dell'emergenza urgenza, i grandi impianti e le chirurgie più specialistiche, significa lavorare per la prospettiva. Ho ricordato alla Conferenza che l'attuale tipologia architettonica dei grandi Ospedali europei costruiti negli ultimi 150 anni risponde ad una concezione settecentesca. Furono gli illuministi della fine del 700 che dopo l'incendiodell'Ospedale di Parigi (1783 Hotel de Dieu) e in relazione alle conoscenze mediche dell'epoca proposero la ricostruzione dell'Ospedale parigino con lo schema dei padiglioni. Sono trascorsi due secoli, la medicina è diventata scienza vera, la iperspecializzazione ha richiesto e richiede risposte logistiche diverse. Oggi emerge l'esigenza dell'integrazione e del coordinamento che pone l'uomo al centro. Ecco perché risulta superata l'idea del Tenon, del Lavoisier e del Condorcet cioè dei grandi scienziati dell'illuminismo francese. A parte le considerazioni nostre sui risvolti gestionali. E questo non lo dico io ma gli architetti più importanti viventi. Fare questo discorso crea sconcerto? Si è impreparati ad una svolta epocale ? Se è questo il problema c'è un'altra strada da percorrere più semplice e sicura: il ritorno al passato. Noi invece vogliamo andare avanti anche velocemente invocando, se così si può dire, il "diritto di fare presto". Mi sono messo,insieme ai miei collaboratori, al servizio dell'Azienda con l'obiettivo di preparare l'avvenire e di tradurre in realtà gli auspici della città che vuole una sanità migliore. Tommaso Moretti
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